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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Milano, edicolante vendeva cocaina nascosta in confezioni di snack e croccantini

L'uomo è stato smascherato dalla squadra mobile. Non cedeva la droga direttamente ai clienti finali ma a pusher della zona nascondendola in finte confezioni di snack e perfino croccantini per gatti

MILANO - "Smistava" la cocaina sfruttando l'edicola in cui lavorava insieme alla moglie, intestataria dell'attività, e la cedeva agli spacciatori di zona nascondendola in finte confezioni di snack e perfino croccantini per gatti. Ma la squadra mobile di Milano, indagando sullo spaccio nel quartiere di via Forze Armate, lo ha smascherato. Agli arresti "Gianni l'olandese", ovvero Giovanni Allegretti, 49enne nato in Olanda da famiglia pugliese. 

Tutto è partito con alcuni arresti, nella zona, durante il 2016. Gli investigatori avevano compreso che dovesse esserci un "centro di smistamento" da cui i pusher si procuravano la cocaina. Uno degli arrestati in particolare era stato visto spesso nelle vicinanze dell'edicola di via Forze Armate angolo via Nikolajewka. Sulle prime nessun riscontro, ma gli agenti hanno deciso di tenere d'occhio l'uomo che, ufficialmente imbianchino, spesso si trovava in edicola. A destare sospetto soprattutto un suo precedente per droga del 2006. 

Il 49enne si spostava tra Baggio e Zelo Surrigone (dove vive) a bordo di un'Audi recentissima, del valore di circa 45 mila euro. Anche la casa di Zelo è molto elegante. Un tenore di vita, insomma, apparentemente al di sopra delle possibilità dell'uomo e della moglie (comunque estranea allo smercio di droga). Gli agenti, lunedì 13 marzo, lo hanno seguito fino a casa, lo hanno fermato prima che entrasse e hanno perquisito l'abitazione. Lui stesso, vistosi in qualche modo scoperto, ha indicato lo scooter parcheggiato nel box.

Nel sottosella dello scooter, diverse buste di plastica apparentemente di croccantini, noccioline e snacks, ben sigillate. Le buste, però, all'interno contenevano cocaina per un totale di un chilo e sessantasei grammi. Poiché in tutta l'abitazione non sono stati trovati materiali per il confezionamento, gli investigatori sono propensi a credere che Allegretti si occupasse soltanto di consegnare la droga ai pusher che poi, evidentemente, pensavano a dividerla in dosi e a rivenderla ai consumatori.

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