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Sabato, 20 Aprile 2024
Televisione

Polemica su 'Mission' il reality che porta i vip nei campi profughi

Paola Barale, Emanuele Filiberto e Albano nelle prime immagini del reality, in onda dal 4 dicembre su Rai Uno. Arrivano le accuse: riprese effettuate in barba alle leggi locali, campi riprodotti in set cinematografici, ricavi che non vanno popolazioni

Set cinematografici creati ad hoc, riprese fatte senza attenzione alle leggi locali. Ma l'accusa più grave riguarda il ricavato delle puntate: non sarebbe stato destinato ai rifugiati ma alle due organizzazioni coinvolte per la realizzazione del reality, Intersos e Unhcr. A pochi giorni dal debutto televisivo è già polemica sul nuovo reality di Rai Uno che andrà in onda per la prima volta il 4 dicembre: 'Mission' porta i vip nei campi profughi in giro per il mondo appoggiandosi alle ong e facendo riprese su come vivono i rifugiati.

A riaprire il dibattito il blog Africanvoices, che mostra in anteprima alcune scene del programma: Paola Barale che cucina in quello che dovrebbe essere in un campo profughi congolese; Emanuele Filiberto Di Savoia che dipinge insieme a lei una scuola, all’interno del villaggio e infine Albano, panama bianco e sciarpa di seta, che distribuisce cibo in Giordania.

GUARDA IL VIDEO CON LE IMMAGINI DI MISSION IN ANTEPRIMA

Ma il blog punta il dito contro la produzione: sotto lo pseudonimo di Fulvio Beltrami, cita come fonte un operatore di Intersos coinvolto nella realizzazione del programma. Il tutto si potrebbe riassumere nella poca trasparenza: "è sorto il dubbio che le riprese in Congo non siano state veramente girate in un campo profughi, ma in altri luoghi, allestendo dei set cinematografici - scrive sul blog - Con certezza si può affermare che la puntata del 2012 in Sud Sudan sia stata girata in un campo, ma non di profughi, bensì di sfollati".Si difende il presidente di Intersos, l'organizzazione umanitaria coinvolta nelle riprese: "Tutte accuse diffamatorie e in malafede".

L’obiettivo del programma sarebbe quello di raccontare la realtà terribile che vivono le popolazioni nei campi profughi: ma il video con le immagini in anteprima "sembra contenere molti dubbi sulla località esatta delle riprese che potrebbe non essere Doruma. La comunità congolese è concorde nell’affermare che non si tratta di un campo profughi ma di un tranquillo villaggio non toccato dalla guerra. La scena iniziale con la Barale che aiuta in cucina ha alte probabilità di essere stata girata in una abitazione privata” scrive ancora Fulvio Beltrami sul blog.

Alle accuse ha risposto anche la sezione italiana dell'Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr): "Lei saprà, circa 17 mila sfollati interni”. Ma secondo il blogger "le autorità locali congolesi hanno confermato che il campo sfollati di Doruma non esiste più da anni e molte delle persone che vi erano accampate sono state trasferite”.

C'è un'altra accusa: i permessi per realizzare le riprese nelle zone interessate dal programma. Il blog continua dicendo che la produzione avrebbe usato un volo umanitario per permettere ai vip e agli organizzatori di raggiungere il Congo dopo il rifiuto dei permessi. Le riprese sarebbero quindi state effettuate senza rispettare le leggi locali e senza richiedere le dovute autorizzazioni.

Infine secondo African Voices il ricavato non andrebbe alle popolazioni coinvolte ma alle due associazioni, Intersos e Unhcr. Dubbi vengono sollevati anche rispetto al soggiorno dei Vip, che avrebbero alloggiato in alberghi di lusso. Unhcr ha garantito che “i fondi raccolti verranno destinati ai paesi (e non ai campi visto che non si tratta sempre di campi) oggetto delle riprese come da accordi con la RAI e con le compagnie telefoniche”.

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