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Venerdì, 19 Aprile 2024
Caso Magherini

Magherini, indagati carabinieri e medici: omicidio preterintenzionale e colposo

La procura ha iscritto nel registro degli indagati i quattro carabinieri e i cinque sanitari intervenuti la notte della morte di Magherini. Con il 40enne già inerme, "gli agenti hanno continuato a immobilizzarlo con la forza"

FIRENZE - Omicidio preterintenzionale per i quattro carabinieri. Omicidio colposo per i cinque sanitari. Sono i reati ipotizzati nella denuncia presentata ai carabinieri dalla famiglia di Riccardo Magherini, il 40enne ex calciatore della Fiorentina morto durante l'arresto la notte tra il due e il tre marzo scorso a Borgo San Frediano. I nove, fra carabinieri e sanitari intervenuti, avrebbero ricevuto oggi gli avvisi di garanzia dalla procura. 

Sono stati i famigliari della vittima, con gli inquirenti, a ricostruire la notte della tragedia. All'1:21 del tre marzo, i carabinieri che hanno immobilizzato Magherini chiedono l'intervento del 118. Dieci minuti più tardi gli stessi agenti richiamano la centrale operativa del pronto soccorso e aggiungono: "Fa il matto". Poco dopo arriva la prima ambulanza ma - particolare non trascurabile - a bordo non c'è il medico. In quelle fasi, Magherini è già a terra inerme. All'1:33, dodici minuti dopo la prima telefonata, i volontari chiamano la centrale e raccontano cosa vedono: "Gli sono addosso in due - dicono riferendosi ai carabinieri - vogliono il medico perché ha reagito in maniera violenta".  

IL VIDEO DELL'ARRESTO DI MAGHERINI

Passano altri undici minuti e all'1:44 giunge una seconda ambulanza, stavolta con un medico convinto di dover solo sedare Magherini. Alle 2.12, dopo aver praticato a lungo il massaggio cardiaco, è il dottore a telefonare alla centrale: "Il ragazzo che era stato immobilizzato dai carabinieri è in arresto cardiaco". Da lì il buio: Riccardo sarà dichiarato morto alle 2:45. 

"Riccardo risulta essere stato immobilizzato con un uso della forza non previsto e contemplato nelle tecniche di immobilizzazione delle forze dell'ordine con calci quantomeno ai fianchi e all'addome, anche nel momento in cui era già steso prono a terra". hanno denunciato in procura Guido e Andrea Magherini, padre e fratello di Riccardo. 

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Nel mirino dei famigliari, però, non solo gli agenti. "Nel lungo arco temporale iniziato qualche minuto prima che arrivasse la prima ambulanza, fino a quando è arrivata la seconda ambulanza con l'avvio delle manovre di soccorso - hanno accusato Guido e Andrea - Riccardo era già divenuto totalmente silenzioso e immobile. I quattro militari intervenuti hanno invece deciso di continuare a tenere Riccardo immobilizzato nella medesima posizione, continuando altresì ad esercitare pressione sul dorso. I primi sanitari intervenuti non hanno provveduto nemmeno a rimuovere Riccardo da quella posizione né a liberarlo dalle manette, al fine di consentirgli quantomeno una migliore respirazione". 

Di diverso avviso, naturalmente, l'avvocato Francesco Maresca, legali dei quattro militari indagati. "L'intervento dei carabinieri è stato svolto nell'interesse del cittadino e dei cittadini, con tutte le precauzioni del caso, secondo il protocollo, nel pieno rispetto della legge come sempre fa l'Arma dei carabinieri. Magherini - ha concluso - appariva fortemente alterato e i militari sono intervenuti prima di tutto nel suo interesse, per mettere in sicurezza la situazione e consentire, prima possibile, l'intervento dei sanitari". 

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