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Giovedì, 28 Marzo 2024
Inquinamento

I bimbi italiani muoiono d'inquinamento: "Il ministero nasconde tutto"

"Sentieri", il progetto governativo di mappatura dello stato di salute dei residenti nei "buchi neri" italiani, è sparito nel nulla: "Dati troppo allarmistici, il ministero li tiene nel cassetto". Intanto, i bambini muoiono d'inquinamento

ROMA - Da Mantova a Napoli. Da Casale Monferrato a Taranto. Da Marghera a Gela. Un viaggio su e giù per l'Italia: nel Bel Paese dell'inquinamento, dei paesaggi "violentati" dai rifiuti, dei terreni spopolati dalle morti senza giustizia. Una passeggiata, senza respirare, nella Nazione in cui si contano quarantaquattro "buchi neri" che "ingoiano" uomini, donne e bambini senza alcuna distinzione né rispetto. 

Il tutto mentre chi dovrebbe fare qualcosa, fa finta di farlo. O, quanto meno, questa è la sensazione che resta. "Sentieri" è un progetto governativo nato nel 2002 con lo scopo di mappare lo stato di salute, o meglio di non salute, dei residenti nei quarantaquattro Sin, siti di interesse nazionale, individuati in Italia. Ottenuti i dati poi, si sarebbe dovuto procedere con interventi ad hoc di bonifica. Si sarebbe, appunto. Perché in undici anni, ed è una realtà storica inconfutabile,  nessuno è riuscito ad avere lo stracco di un dato. Zero numeri, zero statistiche: zero interventi. Solo con Taranto si è proceduto fino al 2009, ma anche qui nulla è diventato pubblico. 

Un anno fa, più o meno di questi periodi, viene indetta una conferenza stampa per presentare finalmente i dati raccolti nei quarantaquattro siti inquinati oggetto di studio. A un giorno dall'appuntamento, però, tutto salta: la conferenza non si fa. Il perché ufficialmente non è mai stato reso noto. Ufficiosamente, forse, si. Dopo la marcia indietro, infatti, la scrittrice Stefania Divertito, da sempre attentissima al progetto "Sentieri", non si arrende.

"Spulciando l'elenco degli autori del progetto - racconta - scopro che c'è un ricercatore di cui ho il cellulare. E lui mi dice che i dati ci sono ma che il ministero li tiene nel cassetto perché sono troppo allarmistici". E' evidente che non sia la migliore delle soluzioni. Anzi. 

Mentre i dati restano chiusi nel cassetto di Orlando, infatti, le persone continuano a morire con una frequenza spaventosa. E, dramma nel dramma, a morire più di tutti sono i bambini. Ad evidenziarlo è "Sentieri Kids", la costola del progetto "Sentieri" aggiornata più di recente, fino al 2009 circa. 

"Un milione di bambini e adolescenti, di età fra zero e diciannove anni, vive nei Sin, i siti più inquinati d'Italia, che rappresentano il 3% del territorio italiano - anticipa Stefania Divertito sul suo blog "Toghe Verdi" - E qui si registra circa il 5% di mortalità infantile in più rispetto alle aree non Sin".

Il dato più preoccupante riguarda i bambini da zero a un anno: nei Sin muoiono più che altrove. Ci sono 3328 casi osservati su 3200 attesi. Significa un indice di 104: cioè 128 bambini morti in più rispetto al resto del territorio italiano negli anni dal 1995 al 2009. 

"Sono comunque quasi nove bambini l'anno che potrebbero essere salvati con la riduzione dell’inquinamento, lo stop alle fonti emissive e le bonifiche". Le stesse bonifiche che, come denunciato dall'epidemiologo del Cnr Fabrizio Bianchi, "non sono mai partite. Solo sbandierate, nessuno se ne cura". Le stesse bonifiche che, fino a quando i dati resteranno nei cassetti del ministero, non partiranno mai. E nove bambini all'anno continueranno a morire d'inquinamento. Insieme ai loro genitori.  

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