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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Taranto

Incidente sul lavoro all'Ilva: muore operaio colpito da una fune

Angelo Fuggiano, 28 anni, è stato travolto da un cavo saltato durante la fase di ancoraggio di una macchina scaricatrice. Proclamato uno sciopero immediato

Ancora un incidente sul lavoro. Un operaio di 28 anni, dipendente dell'impresa appaltatrice Ferplast è morto dopo un infortunio avvenuto all'Ilva di Taranto. I sindacati hanno proclamato uno sciopero dei dipendenti diretti e dell'appalto a partire dalle 11 di oggi fino a tutto il primo turno di romani.

Come scrive l'Ansa, l'incidente di cui è rimasto vittima l'operaio, Angelo Fuggiano, è avvenuto in un reparto Ima, al quarto sporgente del porto di Taranto gestito dal Siderurgico.

La dinamica dell'incidente

Secondo fonti sindacali, durante il cambio funi per la macchina scaricatrice DM6, un cavo sarebbe saltato durante la fase di ancoraggio della parte finale, travolgendo Fuggiano. 

Inutili i tentativi di rianimazione da parte gli operatori del 118. Sul posto anche vigili del fuoco, carabinieri, guardia di finanza e ispettori del lavoro. 

L'Ilva ha precisato che l'area è attualmente non operativa e occupata solamente dalla ditta esterna che ha in corso la manutenzione dell'area stessa e che "sono in corso da parte dell'azienda tutte le indagini per poter risalire alle cause dell'evento". L'Ilva esprime  "profondo cordoglio e vicinanza alla famiglia di Angelo Fuggiano e a tutti i suoi cari".

La reazione dei sindacati

"E' inaccettabile quanto sta accadendo. I lavoratori metalmeccanici continuano a morire tutti i giorni. Ancora una volta è un giovane lavoratore di un'impresa di appalto che perde la vita a causa delle scarse procedure di sicurezza - denuncia in una nota il leader della Fiom Cgil, Francesca Re David - L'Ilva ha la responsabilità di garantire la sicurezza di tutti i lavoratori e soprattutto di quelli che operano nelle imprese di manutenzione e di appalto".

"È di poco fa la terribile notizia di un altro omicidio sul lavoro, questa volta all'Ilva di Taranto. Angelo Fuggiano, operaio di 28 anni, due figli, dipendente della Ferplast, un impresa in appalto, è morto dopo essere stato colpito da un cavo durante la fase di ancoraggio di una macchina scaricatrice nel reparto Ima, al quarto sporgente del porto di Taranto. Immediata la proclamazione congiunta dello sciopero da parte dell'Unione Sindacale di Base, Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm, dalle 11 di questa mattina a venerdì mattina", è il comunicato diffuso poco dopo dall'Usb. "La sequela di omicidi, perché di questo si tratta va fermata, immediatamente. Non si può più assistere inermi".

Occorre una grande mobilitazione generale del mondo del lavoro che imponga a aziende e servizi ispettivi il rispetto delle norme di sicurezza, l'internalizzazione dei servizi ceduti in appalto, il divieto del subappalto, la cancellazione della precarietà, la riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro. Se non si rimette al centro dell'agenda politica e sociale l'uomo e i suoi bisogni l'inaccettabile catena di omicidi proseguirà".

I morti sul lavoro, rileva il sindacato di base, "non sono il frutto di un destino cinico e baro. I mandanti degli omicidi hanno un nome ed un cognome. Sono tutti coloro che in nome di un presunto progresso hanno smantellato il sistema di diritti e di tutele del mondo del lavoro. Sono tutti coloro che in nome dei profitti e del mercato hanno sacrificato persino la dignità del lavoro"

Per l'Usb, "è necessaria una mobilitazione immediata dei lavoratori di tutti gli stabilimenti Ilva d'Italia, netta e radicale. Serve uno sciopero generale dell'industria che svuoti davvero le fabbriche. Serve una campagna nazionale contro gli infortuni sul lavoro. Usb impegna tutte le sue strutture e i delegati di fabbrica a dare priorità assoluta a questa mobilitazione nazionale".

"Murì pè campà"

Su Facebook, il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano ha ricordato Fuggiano: "nato e cresciuto ai Tamburi, il quartiere di Taranto a ridosso di Ilva", il giovane "ha respirato i veleni della fabbrica. Ha cercato lavoro in quella fabbrica". Il messaggio si chiude con l'hashtag #muripecampa.

Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha espresso le proprie condoglianze alla famiglia di Angelo Fuggiano. “Questa ennesima tragedia – ha dichiarato il ministro – conferma la necessità di un impegno straordinario per migliorare l’efficacia delle attività di controllo del rispetto delle normative sulla sicurezza, rafforzare le azioni e gli strumenti di prevenzione dei rischi, favorire maggiori investimenti in sicurezza da parte delle imprese, assicurare ai lavoratori un’effettiva formazione specifica. Lavorare in sicurezza è un diritto di tutti. E serve l’impegno di tutti per affermarlo in modo compiuto”.

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