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Venerdì, 19 Aprile 2024
Lutti

E' morto Don Gallo: era il prete degli ultimi

Ieri si erano aggravate le condizioni del sacerdote genovese che si è spento all'età di 85 anni, nella sua Comunità San Benedetto del porto. Ha speso la sua vita accanto ai più deboli

Non ce l'ha fatta Don Gallo. Ieri le sue condizioni si erano aggravate in maniera preoccupante ed oggi il sacerdote è morto. Si trovava nella sua Comunità di San Benedetto del porto, quando è si è spento, all'età di 85 anni, circondato dall'affetto dei suoi più stretti collaboratori e dei suoi nipoti Paolo e Vittorio.

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Ad annunciare la sua morte, è stato il suo portavoce Domenico Chionetti dal profilo twitter del Don: "Alle ore 17.45 il cuore di Don Andrea Gallo - si legge - ha cessato di battere, la comunita' S.Benedetto e idealmente voi tutti siamo stretti intorno a lui". E ancora: "Siamo tutti con il cuore gonfio di tristezza".

"IL VANGELO SECONDO DE ANDRE'"

"Prete di strada" da sempre al fianco dei più deboli, degli emarginati, degli "ultimi". don Gallo era nato a Genova il 18 luglio del 1928. Ad appena vent anni, Andrea inizia il noviziato con i salesiani, a Varazze, proseguendo poi a Roma il liceo e gli studi filosofici. Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile, ma la dittatura lo costringe a tornare in Italia l'anno successivo. 

IL DON CANTA "BELLA CIAO" IN CHIESA DOPO LA MESSA

Prosegue gli studi ad Ivrea e viene ordinato sacerdote il 1 luglio 1959. Nominato cappellano alla nave scuola della Garaventa, riformatorio per minori, cerca di introdurre un metodo educativo basato sulla fiducia e sulla libertà, lontano dalla repressione fino ad allora persequita. Tre anni dopo i superiori salesiani lo rimuovono dall'incarico, senza fornirgli spiegazioni. Nel 1964 Don Andrea lascia la congregazione, chiedendo di entrare nella diocesi genovese.

Don Andrea Gallo

Viene nominato vice parroco alla chiesa del Carmine, nel centro storico di Genova, dove rimane fino al 1970, anno in cui viene "trasferito" per ordine del Cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo della città. Per Don Gallo non si tratta di un semplice avvicendamento tra parroci: la sua predicazione irrita una parte di fedeli e preoccupa i teologi della Curia, a cominciare dallo stesso Cardinale perchè, si dice, i suoi contenuti "non sono religiosi ma politici, non cristiani ma comunisti". 

"BERLUSCONI UOMO DI FEDE? NO FEDE UOMO DI BERLUSCONI"

Don Gallo obbedisce ma l'allontanamento materialmente dalla parrocchia non significa per lui abbandonare quell'impegno che aveva provocato l'atteggiamento repressivo nei suoi confronti: i suoi ultimi incontri con la popolazione, scesa in piazza per esprimergli solidarietà, sono una decisa riaffermazione di fedeltà ai suoi ideali ed alla sua battaglia per dare voce ai più poveri e agli emarginati. Qualche tempo dopo viene accolto dal parroco di S. Benedetto, Don Federico Rebora, e insieme ad un piccolo gruppo, nel 1975 avvia l'attività della Comunità di S. Benedetto al Porto. L'associazione Comunità San Benedetto al Porto verrà costituita con atto notarile il 2 marzo del 1983.

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