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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Pesaro e Urbino

Muore a 7 anni per una otite curata con l'omeopatia: condannati i genitori

Condannati a tre mesi di carcere i genitori di Francesco, il bambino di Cagli (Pesaro), morto a soli 7 anni per una otite curata con l'omeopatia

Sono stati condannati a tre mesi di carcere i genitori di Francesco, il bambino di 7 anni morto il 27 maggio 2017 per una otite curata con l'omeopatia. Lo ha deciso con giudizio abbreviato il giudice per l'udienza preliminare di Ancona Paola Moscaroli. Per i genitori del piccolo l'accusa era quella di concorso in omicidio colposo aggravato.

I difensori hanno preannunciato che ricorreranno in appello contro la condanna dopo aver letto le motivazioni della sentenza che verranno depositate entro 90 giorni.

I genitori del bimbo avevano dato il consenso per donare gli organi​​

Omeopatia, morto per otite: condannati i genitori

Tutto ha inizio a Cagli, piccolo paesino dell'entroterra marchigiano in provincia di Pesaro Urbino. Francesco accusa un fastidio all'orecchio che si rivela una otite batterica bilaterale.

I genitori del piccolo si erano affidati alle cure del medico pesarese Massimiliano Mecozzi, anche lui imputato, specializzato in omeopatia, che aveva consigliato prodotti omeopatici invece degli antibiotici per lenire l'otite del bambino poi degenerata in una encefalite.

Omeopatia, morto per otite: rinviato a giudizio il medico

Il gup ha rinviato a giudizio il medico per il quale si procederà con rito ordinario poiché non ha fatto richieste di riti alternativi. Il processo si aprirà il 24 settembre.

Le accuse: Il medico aveva spaventato mia figlia e il marito

Bimbo morto di otite, quando usare omeopatia

"Se un'infezione batterica è grave non si può non ricorrere all'uso di farmaci tradizionali" aveva detto  il dirigente dell'Istituto superiore di sanità, Giovanni Rezza, in un'intervista al Tg2000.

"Da una parte c'è l'ansia dei genitori la paura a utilizzare vaccini, farmaci, tutto cio' che e' medicina tradizionale e questo paradossalmente porta a non curare gravi malattie. Dall'altra c'è un uso improprio di farmaci o prodotti di non provata efficacia- C'e' una perdita di fiducia - ha sottolineato Rezza - nelle autorita' costituite in genere, i medici pure ne fanno le spese. Forse in parte sono colpevoli di questa mancanza di fiducia. Bisogna perdere, tra virgolette perdere, piu' tempo con i pazienti, bisogna accudirli di piu', bisogna essere piu' attenti alle loro esigenze. Se non c'e' attenzione alla persona si puo' rischiare una perdita di fiducia nella medicina tradizionale che e' l'unica medicina che veramente conta".

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