Scontri con i No Borders a Ventimiglia: poliziotto muore d'infarto
Il governatore della regione, Giovanni Toti, ha espresso "dolore" per l'accaduto, chiedendo che intervenga il governo
Un poliziotto è stato stroncato da un infarto durante i tafferugli con gli attivisti No borders che avevano occupato l'ex caserma dei Vigili del fuoco di Ventimiglia.
Diego Turra, 53enne originario di Albenga (Savona), era l'assistente capo della polizia in servizio presso il reparto mobile di Genova. Secondo quanto finora ricostruito, stava scendendo da un mezzo di servizio quando è stato colto da malore. Si è accasciato al suolo e, assistito dai suoi colleghi, è stato poi trasferito in ospedale dove è deceduto. Il governatore della regione, Giovanni Toti, ha espresso "dolore" per l'accaduto, chiedendo che intervenga il governo.
Sul corpo è stata disposta l'autopsia. Secondo la prima ricostruzione dell'accaduto, il poliziotto si è accasciato senza aver avuto alcun contatto con i manifestanti.
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I tafferugli sono iniziati quando le forze dell'ordine hanno iniziato a sgombrare gli attivisti dalla struttura, a poca distanza dal centro di temporanea accoglienza allestito a Parco Roja. Secondo le autorità, infatti, sarebbero stato propri i No borders a organizzare la protesta dei migranti, che venerdì hanno forzato il blocco delle forze dell'ordine per varcare il confine di Stato ed entrare in Francia. La Questura ha fatto sapere che gli attivisti, "quasi tutti lombardi e noti antagonisti", sono stati identificati, denunciati e muniti di foglio di via.
Per il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che ha espresso il proprio pensiero con un post su Facebook, "a Ventimiglia servono agenti, serve il pugno duro con chi ostacola le forze dell'ordine, serve che tutti i migranti vengano identificati e, chi non ha titolo, fermato ed espulso. Basta ipocrisie, basta perdere tempo. Il governo intervenga in forze domani".