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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Cultura in lutto, addio a Tullio De Mauro: fu ministro dell'Istruzione

La notizia sul sito della rivista Internazionale, diretta dal figlio Giovanni. E' stato una delle figure più importanti della cultura italiana del Novecento

Il mondo della cultura piange Tullio De Mauro. Linguista, docente universitario, saggista, aveva 84 anni.

De Mauro era stato ministro della Pubblica Istruzione dal 2000 al 2001 nel secondo governo Amato. La notizia della sua scomparsa è stata data dalla rivista Internazionale, diretta dal figlio Giovanni e in cui De Mauro curava alcune rubriche. 

Tullio De Mauro è stato anche presidente del comitato direttivo del Premio Strega, socio dell’Accademia della Crusca: una delle figure più importanti della cultura italiana del Novecento.

Nato a Torre Annunziata (Napoli) il 31 marzo 1932, il padre Oscar, chimico, apparteneva a una famiglia di medici e di farmacisti, stabilita da diverse generazioni a Foggia. Tullio De Mauro era fratello di Mauro, giornalista che ha lavorato a lungo a Palermo al giornale L'Ora, rapito da cosa nostra e mai più ritrovato. Tullio aveva dieci anni meno di Mauro. Un corpo che non è mai stato sepolto. Un coltello conficcato nel petto per Tullio De Mauro. "Io gli fui quasi affidato - amava ripetere -. Mi portava in giro per Napoli. Ricordo come fosse ora il suo passo svelto, rapido, lo rincorrevo. Sono sempre stato per lui il fratello piccolo".

Qualche anno fa, in un'intervista al Corriere, disse: "La morte di mio fratello? In famiglia non abbiamo mai sposato una tesi in particolare. Mauro, che stava appunto lavorando al materiale per il film di Franco Rosi su Mattei, commise un errore frutto della sua ingenuità. Disse a noi familiari e a molti, forse troppi amici, che aveva una notizia bomba, qualcosa di grande, enorme... Fu un clamoroso sbaglio, soprattutto in una città come Palermo. Dopo il rapimento, gli amici che a Palermo ci rimasero vicini si potevano contare sulle dita di una mano. C'era chi ci vedeva da lontano e cambiava marciapiede pur di non salutarci. La mafia? Se la mafia decide di uccidere per un qualche sgarro, di solito lo fa con un'esecuzione. Far sparire completamente una persona è invece operazione difficilissima, persino per la mafia. E poi, un altro fatto: il gran viavai di agenti e funzionari dei servizi segreti che si vide a Palermo nei giorni successivi alla sua scomparsa, tutti molto agitati. La sparizione non mi pare roba da mafia locale. No.... Insomma, Mauro era un profondo conoscitore della mafia palermitana e dei suoi singoli protagonisti. Riina? Credo anche che lui sappia cosa sia accaduto e come, anche se non è stato lui direttamente ad agire, ad aver materialmente eseguito il compito. Spesso con mia moglie progetto di chiedere un permesso speciale e di andarlo a trovare in carcere per parlargli. Per chiedergli, guardandolo negli occhi, cosa davvero sappia. Forse è una sciocchezza, perché ne avrebbe parlato ai magistrati. O forse no. Chissà, un giorno quel permesso lo chiederò davvero".

De Mauro è stato sposato dal 1963 al 1989 con Annamaria Cassese, con cui ha avuto i figli Giovanni (1965) e Sabina (1966), e dal 1998 era sposato con Silvana Ferreri. Si era laureato in Lettere classiche a Roma nel 1956, ha insegnato nelle università di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Professore ordinario di Filosofia del linguaggio presso l'Università di Roma "La Sapienza" (1974-1996), dal 1996 è stato ordinario di Linguistica generale presso la stessa università.

È stato consigliere della Regione Lazio (1975-80), membro del Consiglio di amministrazione dell'Università di Roma (1981-85), presidente della Istituzione biblioteche e centri culturali di Roma (1996-97). Nel 2001 è stato nominato dal presidente della Repubblica Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. Per l'insieme delle sue attività di ricerca, l'accademia nazionale dei Lincei gli ha attribuito nel 2006 il premio della Presidenza della Repubblica. Nel 2008 gli è stato conferito l'Honorary Doctorate dall'Università di Waseda (Tokyo). Si è dedicato alla linguistica generale con numerosi studî di semantica teorica e storica. Ha inoltre indagato gli aspetti linguistico-culturali della società italiana. Negli anni più recenti si è dedicato maggiormente agli studi sociologici. Questa metodologia di studio lo ha portato in seguito a coordinare la preparazione di un nuovo dizionario dell'italiano contemporaneo

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