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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca giudiziaria

Sentenza Mediaset, le motivazioni: "Giro di illeciti ideato da Berlusconi"

Per i giudici della Cassazione il leader del Pdl fu "l'ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo"

ROMA - A meno di un mese dalla condanna definitiva a quattro anni di reclusione per frode fiscale, è stata depositata oggi la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset con le motivazioni per cui i giudici della Suprema Corte hanno confermato la condanna per Silvio Berlusconi.

La sentenza, che riesamina tutti i motivi di ricorso presentati dai legali e le motivazioni dei pronunciamenti dei giudici di primo e secondo grado, si compone di 208 pagine. Tutto il collegio dei giudici della Cassazione che ha confermato la condanna a quattro anni per frode fiscale figura come estensore della sentenza, e non il solo relatore, come d'uso.

ECCO LA STRATEGIA DIFENSIVA DEL CAVALIERE

"Il sistema per evadere il fisco fu ideato dallo stesso Silvio Berlusconi", scrive la Cassazione nelle motivazioni della sentenza. "Il leader del Pdl creò il meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti illeciti di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo", scrive la Suprema Corte.

"Berlusconi, conoscendo perfettamente il meccanismo - recita ancora la sentenza - ha lasciato che tutto proseguisse inalterato, mantenendo nelle posizione strategiche i soggetti dal lui scelti e che continuavano a occuparsi della gestione in modo da consentire la perdurante lievitazione dei costi di Mediaset a fini di evasione fiscale".

E SILVIO RICHIAMA I SUOI: "SILENZIO STAMPA"

APPELLO DI ALFANO AL PD: "RIFLETTETE" - Superato lo scoglio Imu, per il Cavaliere dunque ce n'è subito un altro. E mentre Berlusconi passa al contrattacco - con il ricorso alla Corte europea dei diritti dell'uomo e la memoria difensiva di sei giuristi che avanza dubbi sulla costituzionalità della legge Severino - il vicepremier Angelino Alfano va in pressing sul Pd in attesa della decisione sulla decadenza del Cavaliere prevista per il 9 settembre in Giunta al Senato. "La decisione sulla decadenza di Silvio Berlusconi non è un atto dovuto, è una decisione da assumere - dichiara Alfano a TgCom24 - Facciamo un invito al Pd, senza protervia e arroganza: riflettete, approfondite, il partito si spogli dall'abito di chi per 20 anni ha combattuto Berlusconi come il peggior nemico. Invitiamo il Pd, in modo fermo, a studiare le carte, nessuna legge è retroattiva".

LETTA: "IL CASO BERLUSCONI NON AVRA' EFFETTI SUL GOVERNO" - "Ho sempre detto che non temevo e non temo a maggior ragione adesso che ci siano influenze sul governo da vicende giudiziarie". Enrico Letta, ospite di Radio Anch’io, risponde così alla domanda del direttore Antonio Preziosi sui rischi di crisi a seguito della decisione della Giunta del Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi, prevista per il 9 settembre a meno di rinvii. "E’ una decisione che riguarda la Giunta del Senato, ho sempre separato le due questioni e intendo continuare a farlo. Gli italiani hanno bisogno di risposte e di concretezza, quello che abbiamo fatto ieri fa parte di questa filosofia", ha spiegato il presidente del Consiglio.  

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