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Venerdì, 29 Marzo 2024
Costa Concordia

L'inchino al Giglio con Domnica ai comandi della Concordia

Periti del Gip: "Contravvenendo alle regole imposte da Costa" la manovra fu effettuata dal comandante Schettino con la ballerina moldava in plancia. Procuratore: "A salvare naufraghi fu Dio non manovra comandante"

L'inchino al Giglio fu effettuato da Francesco Schettino alla presenza, in plancia di comando, tra gli altri, anche della ballerina moldava Domnica Cemortan. E' quanto mettono nero su bianco i periti del Gip di Grosseto, nella relazione tecnica sul naufragio della Costa Concordia, avvenuto davanti all'isola del Giglio, lo scorso 13 gennaio.

La plancia di comando, con Domnica, risulta così trasformata dall'ex comandante in un luogo per far assistere alla manovra "a gomito", detta "inchino", per salutare l'isola del Giglio, contravvenendo a varie norme, non solo del codice nautico, ma anche "imposte" dalla stessa "Costa Crociere". In particolare, i periti sottolineano come "il comandante entra in plancia accompagnato da tre persone estranee alla guardia, contravvenendo a quanto prescritto dalle regole imposte da Costa Crociere". Le persone, è scritto nella perizia, sono il commissario di bordo, Manrico Giampedroni, lo chef Ciro Onorato e l'amica del comandante, di nazionalità moldava, Domnica Cemortan.

LA DINAMICA. "Alle ore 21:34:38 il comandante Francesco Schettino fa ingresso in plancia", si legge nella perizia. Sono trascorsi circa quindici minuti da quanto è stato contattato dal primo ufficiale Ciro Ambrosio. "Il titolare della guardia è ancora Ambrosio, in quanto il comandante è semplicemente salito in plancia ma non ha avocato a sé il controllo della manovra". Ma Schettino, "rivolgendosi ad Abroosio, si informa sulla velocità della nave e questi risponde: 15.5 nodi". Acquisita l'informazione, Schettino si rivolge ancora ad Ambrosio dicendo: "timone a mano".

SCHETTINO AI COMANDI. Per i periti, questo è il vero momento in cui Schettino assume il comando della nave, qualche minuto prima cioè che in effetti dica, alle 21:39:17, "i take the conn". E due minuti prima, alle ore 21:37:13 Schettino aveva chiesto a una quarta persona "irregolarmente" presente in plancia, al cameriere di bordo Antonio Tievoli: " hai chiamato a Palombo?" Tievoli risponde: "non ancora", e quindi "sollecitato", chiama l'ex ammiraglio Mario Palombo, destinatario, secondo Schettino, della manovra dell'inchino. Circa sette minuti dopo, l'impatto con gli scogli.

IL PROCESSO. L'ex comandante della Costa Concordia, oggi, si è fermato per qualche istante a salutare fotografi e operatori televisivi, questa mattina, all'ingresso posteriore del Teatro Moderno di Grosseto, dove si svolge la terza giornata dell'incidente probatorio: "Buongiorno, buon lavoro a tutti, buona giornata". Vabbuo! Sto bene, non ti preoccupare, ha anche risposto ad un fotografo che si era rivolto al comandante.

Sull'inchino anche Schettino dà la sua versione: "Una forzatura" voluta da un manager di Costa Crociere, l'errore di essersi "fidato" delle carte nautiche e dell'ex ammiraglio Mario Palombo, che gli avrebbe detto: "saluta questo, saluta quello ed ecco qua...". Sono le parole dell'ex comandante intercettate dai Ris, quando fu portato nella caserma dei carabinieri di Orbetello, all'indomani del naufragio della Costa Concordia. Intanto il procuratore di Grosseto, Francesco Verusio, a margine dell'incidente probatorio sul naufragio della Costa Concordia ha dichiarato: "E' stata la mano del buon Dio afare avvicinare la Costa Concordia al Giglio dopo l'urto controgli scogli, altro che una manovra fatta dal comandante Schettino".

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