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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Palermo

Una nave con 20 tonnellate di hashish, undici arresti: la droga era immersa nel gasolio

Se venduta, la sostanza stupefacente avrebbe fruttato tra i 150 e i 200 milioni di euro. In manette tutti i componenti dell'equipaggio, cittadini montenegrini. L'imbarcazione è stata intercettata durante la navigazione in mare aperto

Circa venti tonnellate di hashish, di 13 diverse qualità e per un valore complessivo tra i 150 e i 200 milioni di euro, sono state sequestrate dalla guardia di finanza al porto di Palermo. La droga era trasportata da una motonave panamense - la Remus - e nascosta in grossi sacchi di iuta completamente immersi nel carburante. In manette le undici persone dell'equipaggio, tutti cittadini montenegrini. L'operazione è stata denominata "Libeccio" ed è stata condotta dai finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria di Palermo, con il supporto operativo del gruppo aeronavale di Messina e la collaborazione del servizio centrale investigazione criminalità organizzata. La motonave è stata intercettata durante la navigazione. Una volta in porto sono stati effettuati approfonditi controlli al carico. Accertamenti resi difficili dalla presenza di circa 400mila litri di gasolio.

L'imbarcazione, dopo essere partita dal porto di Las Palmas in Gran Canaria, aveva dichiarato di essere diretta verso il porto di Tuzla (Turchia), via Alexandria (Egitto). Le fiamme gialle ne hanno seguito le rotte notando un comportamento "sospetto" perché durante la navigazione in acque internazionali antistanti le coste nordafricane ha spento ripetutamente il proprio trasmettitore Ais (Automatic Identification System), per nascondere la propria posizione e i propri movimenti.

Sacchi pieni di hashish nascosti nel gasolio e imbarcati, così viaggia la droga | Video

"Le evidenti anomalie emerse - spiegano dalla guardia di finanza - hanno consentito di ipotizzare il coinvolgimento della motonave Remus nel traffico internazionale di stupefacenti che, negli ultimi anni, ha visto più volte protagonisti i paesi del nord Africa. Ulteriori approfondimenti svolti, anche in una cornice di cooperazione internazionale, hanno consentito di definire ruoli e responsabilità dei membri dell’equipaggio fino ad ipotizzare il loro pieno coinvolgimento nei traffici illeciti in questione".

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All’atto dell’abbordaggio, poi, comandante ed equipaggio non sono stati in grado di fornire chiare spiegazioni in merito alle proprie attività in mare e alla propria destinazione. Così il natante è stato scortato a Palermo. La presenza a bordo di 18 serbatoi contenenti complessivamente circa 400mila litri di gasolio non permetteva ai militari di effettuare i controlli in mare aperto. La perquisizione è avvenuta in un contesto che la Finanza definisce "particolarmente critico" per il notevole quantitativo di carburante stivato, ma è stata resa possibile grazie ai vigili del fuoco che hanno assicurato, con un lavoro di bonifica durato oltre 14 ore e la successiva ininterrotta presenza, di lavorare in piena sicurezza. Presente anche personale Asp per il monitoraggio delle condizioni di salute dei finanzieriimpegnati nelle operazioni, rese particolarmente difficoltose dalle esalazioni del combustibile. All'operazione hanno contribuito anche il reparto aeronavale e il gruppo della guardia di finanza di Palermo, oltre che Europol, il Maoc (Maritime Analysis and Operations Centre) di Lisbona, la Dea statunitense e la polizia criminale del Montenegro, nell’ambito del progetto di collaborazione per garantire la sicurezza nei Balcani Ipa (Instrument for pre-accession assistance).
 

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