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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Bologna

Il tribunale di sorveglianza: “No alla scarcerazione di Riina”

I giudici di Bologna hanno respinto la richiesta dei legali del boss sulla detenzione ai domiciliari. Sequestrati beni per 1,5 milioni di euro tra Palermo e Trapani

“No alla scarcerazione di Totò Riina”. Il tribunale di sorveglianza di Bologna ha rigettato la richiesta di differimento pena o di detenzione ai domiciliari  presentata dagli avvocati del boss di Cosa Nostra. Riina resta quindi detenuto  al 41bis nel reparto riservato ai carcerati dell'ospedale di Parma.

I legali avevano avanzato la richiesta facendo leva sulle precarie condizioni di salute del boss, ma a tale richiesta si è opposto il procuratore generale di Bologna Ignazio De Francisci, che per molti anni ha lavorato nella città di Palermo. L'avvocato di Riina, Luca Cianfaroni, ha commentato la decisione del tribunale: “Riina rimane in ospedale ma è una ordinanza ampiamente ricorribile, e come tale sarà oggetto di ricorso".

Il tesoro di Riina: sequestri per 1,5 milioni di euro

Tre società, una villa, 38 rapporti bancari e, soprattutto, tantissimi terreni: è questo il tesoro nascosto di Riina e della sua famiglia, un tesoro del valore di 1,5 milioni di euro sequestrati grazie ad un’operazione dei Carabinieri del R.O.S. insieme con i colleghi del Comando Provinciale di Palermo e Trapani.

I beni sequestrati sono localizzati prevalentemente nelle province di Palermo e Trapani ed sono ricondicibili oltre che al mafioso in carcere, alla moglie Ninetta Bagarella e ai figli, Giuseppe Salvatore, Maria Concetta e Lucia.Al sequestro si è arrivati dopo un’attenta indagine patrimoniale da cui è emersa la continua disponibilità di denaro contante della famiglia, ed in particolar modo della moglie, malgrado i molteplici sequestri di beni subiti nel tempo e l’assenza di redditi ufficiali.

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