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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Torino

Lo scontro tra Pd e 5 Stelle si sposta in Val di Susa

Una delegazione di parlamentari del Movimento 5 Stelle andrà in visita nel cantiere dell'alta velocità di Chiomonte. Ma il Pd non ci sta: chiesti chiarimenti a Boldini e Grasso sulla legittimità della visita

Avanti con il piano A in asse con Grillo: governo di minoranza nel segno della “responsabilità” e del cambiamento. Bersani tiene il punto. Glielo toglie Beppe Grillo, prima nel corso delle consultazioni al Quirinale, poi direttamente sul suo blog: “Il M5S non accorderà alcuna fiducia a governi politici o pseudo tecnici”, voteremo invece “ogni proposta di legge se parte del suo programma”. Tra questo sì e no i toni pian piano si stanno inasprendo.

E nel secondo giorno di consultazioni al Quirinale lo scontro tra Pd e Movimento 5 Stelle sta passando anche dalla Tav. O meglio, dentro il cantiere blindatissimo di Chiomonte, in Val di Susa, dove gli onorevoli e i senatori 5 Stelle e quelli di Sel sono pronti ad accompagnare – prima della marcia No Tav che da Susa raggiungerà Bussoleno – una delegazione di 49 “collaboratori".

A raccontarlo è stato questa mattina il quotidiano La Stampa (lastampa.it): “I grillini, infatti, vogliono far entrare nel recinto di Chiomonte – dove sono avvenuti, dal giugno 2011 all’8 febbraio scorso 37 incidenti con feriti tra forze dell’ordine e manifestanti – proprio alcuni tra gli esponenti più radicali del movimento che si batte contro il supertreno”.

VIDEO - 23 MARZO, MANIFESTAZIONI IN VAL SUSA

E chi c’è in questa lista di collaboratori? “Nell’elenco – continua il giornale web di Torino – c’è l’anarchico di Exilles Luca Abba, pluri-denunciato e già imputato in diversi procedimenti penali aperti dalla procura di Torino, a giudizio per altri fatti analoghi, avvenuti a partire dal 2009 sempre in Valsusa. Abbà, che nel febbraio del 2012 nel febbraio 2012, durante le operazioni per l’allargamento del cantiere (è in corso la costruzione del tunnel geognostico della Torino-Lione, già superata la profondità di 50 metri), salì volontariamente su un traliccio, cadendo poi rovinosamente dopo aver sfiorato i fili ad alta tensione. Ferito gravemente, si è ripreso dopo mesi di cure. C’è anche il bancario in pensione Alberto Perino, 69 anni, portavoce storico del movimento, anche lui indagato. L’accusa più grave che i pm del procuratore Giancarlo Caselli gli hanno contestato, per ora, è l’istigazione a delinquere. Scibona tra i “collaboratori” ha inserito anche Lele Rizzo, uno dei capi del centro sociale Askatasuna, fondatore del Clp (Comitato di Lotta Popolare), succursale della Val Susa”.

Ci saranno i rappresentanti storici del dissenso ma, come scrive sempre il quotidiano, ci saranno anche accademici e docenti: “Tra questi, Luca Giunti, Mario Cavargna Bontosi, Ivan Cicconi, autore di libri e saggi contro il Tav; Massimo Zucchetti, docente del Politecnico, denunciato per minacce e diffamazione da alcuni attivisti No Tav; Roberto Vela; Luca Carabetta, Domenico Fragapane e Paolo Prieri”.

PD E LO SCONTRO TRA ISTITUZIONI – Le premesse della ‘visita guidata’, tuttavia, non stanno piacendo al Partito democratico. “Abbiamo richiesto ai Presidenti Grasso e Boldrini, in quanto supremi garanti delle prerogative come dei doveri dei Parlamentari, di verificare la legittimità della ‘visita ispettiva’ e di fornire entro la giornata di domani l’interpretazione autentica della norme in materia”. Una richiesta secca partita da Stefano Esposito e Silvia Fregolent, parlamentari democratici.  I due esponenti del Pd affermano che, così come viene prospettata, la visita si espone al rischio di “trasformarsi in uno scontro fra istituzioni”.

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