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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Novara, il comune leghista nega il corso di nuoto ai migranti

Il Comune: nessuna discriminazione, solo motivi burocratici. Ma la polemica divampa. La cooperativa che ha organizzato il corso: "Troveranno qualsiasi scusa per non farcelo fare"

Un corso di nuoto negato e a Novara fioccano le polemiche. La vicenda trae origine da una diatriba burocratica – che però secondo alcuni ha evidenti motivazioni politiche – tra il Comune guidato dal leghista Alessandro Canelli e la cooperativa sociale Pollicino che si è vista rifiutare la richiesta di tenere lezioni di nuoto per richiedenti asilo nella piscina comunale di Novara. In seguito alla decisione, scrive TgCom24, la Regione Piemonte  ha aperto un’inchiesta per far luce sul caso. 

Ma com’è nato tutto questo clamore? Annalisa Felisi ha ricostruito la vicenda nel dettaglio su NovaraToday. Tutto è nato dalla decisione della cooperativa di tenere un corso per migranti: in provincia, negli ultimi anni, ci sarebbero stati diversi casi di stranieri annegati in laghi e canali. Per cercare di evitare altri incidenti la cooperativa ha deciso di organizzare un corso di nuoto: "Swimming for Africa". Il corso è partito giovedì 15 e sarebbe dovuto durare 10 lezioni.  Venerdì mattina però all'arrivo in piscina i ragazzi della cooperativa si sono visti negare il permesso di entrare. 

La spiegazione ufficiale

"Alle 8.30 di venerdì l'assessore allo sport Federico Perugini si è presentato al centro sportivo con i documenti che spiegavano che il corso non si sarebbe potuto svolgere" spiega il referente per Novara della cooperativa Pollicino, Massimo Barini.

"É una questione di rispetto delle regole - chiarisce l'assessore Perugini - Purtroppo è stato un errore degli uffici, di cui ci siamo accorti solo quando il corso è partito e la notizia è uscita sui giornali. Tutti i corsi di corso sono stati affidati con regolare bando alla Scuola di nuoto, come è stato stabilito dal consiglio comunale, in esclusiva. Nessun'altra associazione può tenere un corso di nuoto: tutte le società sportive che si allenano alla piscina comunale fanno agonismo, non corsi di nuoto. La richiesta di affitto delle corsie e l'effettuazione di un corso non risponde al criterio di esclusività, peraltro stabilita con un percorso partito dalla scorsa amministrazione".

Il Comune dunque sostiene che la mancata autorizzazione dipenda esclusivamente da motivi burocratici: "Non c'è assolutamente nessuna ragione politica o discriminazione - conclude Perugini - è solo ed esclusivamente una questione di rispetto delle regole, che valgono sempre e comunque per tutti.  Peraltro i prezzi dell'affitto delle corsi alla piscina del Terdoppio sono tra i più bassi d'Italia" . 

Le polemiche

A sollevare però le polemiche non sarebbe stato solo la revoca del permesso, ma i commenti alla vicenda, in particolare quella del capogruppo della Lega in consiglio comunale Matteo Marnati. "Subito revocata! Questa era discriminazione verso gli italiani!" si legge nella sua pagina Facebook. E fioccano i commenti. "Ma quanti novaresi non sanno nuotare e sono annegati? Ma nessuno a mai pensato di fargli fare dei corsi di nuoto gratis" oppure "É assurdo e i bambini devono pagare" si legge tra i commenti al post. In realtà, come ci viene confermato dallo staff della piscina del centro sportivo Terdoppio e dalla cooperativa, le corsie erano pagate. "Noi abbiamo affittato le corsie, pagandole per altro a prezzo pieno senza le agevolazioni che hanno molte società sportive, anche se spesso non sono in regola con i pagamenti" ribadisce Barini.

"Un immigrato deve avere altre priorità nella vita"

Dopo il primo post su Facebook Marnati ha rincarato la dose, dicendo che "Un immigrato dovrebbe avere altre priorità nella vita. Siamo curiosi di conoscere come questa cooperativa riesca ad avere i soldi per organizzare queste cose! Sono forse soldi pubblici?". "Sono soldi che abbiamo a disposizione come cooperativa per attività ludiche e sportive - chiarisce Barini - Ci impegnamo molto in progetti per coinvolgere questi ragazzi, che hanno accolto molto positivamente il corso di nuoto. Ribadisco che pagavamo l'affitto delle corsie, non avevamo sconti o agevolazioni".

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"Meglio privato che pubblico"

"Proveremo ancora, ma sembra proprio che ormai il Comune troverà qualunque scusa per non farcelo fare - conclude deluso Barini - Lunedì abbiamo un nuovo incontro, ma non so se riusciremo a risolvere la questione. Ho già preso contatti con alcuni centri sportivi privati, che si sono detti disponibili. É incredibile che ci si debba rivolegere ai privati, quando avremmo portato un introito ad un centro sportivo pubblico, peraltro in orari in cui è normalmente vuoto, dando anche lavoro ad uno o due istruttori".

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