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Martedì, 16 Aprile 2024
Immigrazione

Migranti, la 'cura' Minniti funziona: crollano gli sbarchi e sempre più stranieri lasciano l'Italia

Continua il trend avviato a luglio dopo gli accordi presi dal Viminale con le autorità libiche. Nel 2017, per la prima volta dopo 40 anni, il numero della popolazione straniera potrebbe iniziare a scendere

Sono 115.159 i migranti sbarcati in Italia da inizio anno, un numero in netta flessione rispetto allo stesso periodo del 2016. Allora, in piena emergenza immigrazione, i richiedenti asilo arrivati sulle coste italiane erano stati ben 170.723: il 32,55% in più.

È quanto rivelano gli ultimi dati del Viminale  nel consueto Cruscotto statistico giornaliero, a cura del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione. Dal rapporto, aggiornato al 24 novembre, è facile desumere come il crollo degli sbarchi sia avvenuto in concomitanza con l'accordo stretto dal ministro degli Interni Marco Minniti con le autorità libiche (se possiamo definirle tali).

Un accordo osteggiato da parte della sinistra, dalle Ong e dal Consiglio d’Europa che però, a guardare le cifre, sta dando i suoi frutti. Nel luglio 2016 i migranti arrivati in Italia erano stati 23.552 contro gli 11mila e rotti del 2017. Stesso copione ad agosto: 21.294 contro 3920. Ad ottobre la differenza tra il 2016 e il 2017 è stata abissale: 27.384 contro 5984. Il trend è rimasto costante anche nella prima parte di novembre, sebbene negli ultimi giorni ci sia stata una nuova impennata di arrivi con 467 migranti sbarcati lo scorso 23 novembre e altri 400 circa arrivati oggi a Catania a bordo della nave 'Acquarius'.

Ma è ancora presto per parlare di un cambiamento di rotta e di una ripresa delle partenze dalla Libia. Per ora i numeri sembrano dare ragione al Ministero, anche se, allargando il discorso alle prossime elezioni politiche, il partito di riferimento del governo, il Pd, non pare beneficiarne a livello di consensi. 

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Tornando a parlare di numeri, c’è però un'altra carta che i democratici potrebbero giocarsi in vista delle elezioni. È quello relativo alla presenza di stranieri in Italia che nel 2017, per la prima volta da quattro decenni, potrebbe iniziare a diminuire. Intendiamoci: non ci sono ancora dati certi, ma secondo alcune stime l’inversione di tendenza sembra inevitabile.

Secondo il Corriere della Sera dietro questo trend ci sarebbero principalmente tre fattori: il numero crescente di migranti che ottengono la cittadinanza (ben 184mila nel 2016, il quadruplo rispetto all’inizio del decennio) e che dunque non vengono più considerati nelle statistiche come stranieri, il crollo delle partenze dalla Libia e la "ri-emigrazione" degli immigrati.

Anche gli stranieri lasciano l'Italia

Secondo il Corsera molti stranieri "stanno ri-emigrando fuori dall’Italia a ritmo cinque volte più veloce di quanto facciano i giovani italiani. Nel 2015, ultimo anno registrato, risulta ufficialmente trasferito all’estero un italiano ogni 500 circa e uno straniero ogni cento".  

Migranti, sbarchi in Sicilia e Sardegna (Ansa)

Alla base di questo fenomeno una crescente disaffezione dei migranti verso il nostro Paese che in molti casi non riesce a garantirgli condizioni di vita dignitose. L’Italia, secondo il centro-studi di Parigi Ocse, ha con la Slovacchia il record europeo di giovani migranti 'Neet', che non studiano e non lavorano. Non solo: uno su tre vive ai margini in condizioni di estremo disagio. Insieme alla Grecia, l’Italia ha anche il primato di immigrati occupati in ruoli nettamente inferiori alle loro qualifiche. 

 Secondo l'Istat nel 1981 in Italia si contavano meno di centomila migranti, nel 2016 ben cinque milioni. Un numero che per la prima volta potrebbe tornare a decrescere. 

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