Al via le multe per punire i furbetti dell'olio d'oliva ovvero le aziende che inseriscono nell'etichetta delle figure che possono evocare un'origine geografica dell'olio diversa da quella reale, anche se quest'ultima è poi riportata in modo corretto. Si tratta del cosiddetto 'country sounding' che verrà sanzionato fino a 18 mila euro.

E' stato pubblicato, infatti, in Gazzetta ufficiale il decreto 103/2016, il cui scopo è tutelare l'olio d'oliva italiano, i consumatori e i produttori che operano nel rispetto delle norme. Le sanzioni entreranno in vigore dal primo luglio. Multe anche per coloro che non rispettano il regolamento sugli imballaggi, per la mancata o difforme indicazione in etichetta dell'informazione sulla categoria di olio e per il mancato rispetto dell'obbligo di tenere i registri degli oli d'oliva e di sansa d'oliva.

APPLICAZIONE. La norma si applica a tutti i marchi registrati in Italia dopo il 31 dicembre 1998 o in Europa dal 31 maggio 2002 e consente di punire i comportamenti di concorrenza sleale messi in atto da chi imbottiglia ed etichetta l'olio in modo ingannevole.

IL COMMENTO DI COLDIRETTI. "Finalmente - afferma la Coldiretti - non sarà più possibile riportare sulla bottiglia o nel packaging 'segni, figure o illustrazioni che possono evocare' un'origine italiana (tricolore, nomi o aggettivi di italianità, paesaggi tipici delle campagne italiane o monumenti ecc.) se l'olio non deriva da olive coltivate in Italia. Si tratta di misure importanti per difendere un settore da primato del Made in Italy che conta su una produzione nazionale di 302mila tonnellate nel 2014/2015 realizzata da circa 900mila aziende olivicole dalle quali si sviluppa un volume di affari di 3 miliardi di euro". Per contrastare le truffe, dopo gli scandali di dicembre, Coldiretti ha anche creato una macchina in grado di smascherare i finti extravergine e aiutare i produttori impegnati nella lotta alla contraffazione.