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Giovedì, 28 Marzo 2024
OMICIDI

Loris, prima notte in carcere per mamma Veronica: "Ma sono innocente"

La donna è accusata dell'omicidio del figlio e di aver poi occultato il cadavere. Accolta in carcere dalle urla dei detenuti - "Devi morire" - Veronica Panarello nega ogni responsabilità

CATANIA - Prima notte in carcere per Veronica Panarello, la madre del piccolo Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso a Santa Croce Camerina (Ragusa). La donna è stata trasferita ieri sera nel carcere Lanza di Catania al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Ragusa. Si attende tra oggi e domani la decisione del gip sulla richiesta di convalida del fermo di polizia giudiziaria firmato dal procuratore di Ragusa Carmelo Petralia. 

"SONO INNOCENTE" - Nonostante gli interrogatori fiume di questi ultimi due giorni tra la procura e la questura di Ragusa, Veronica Panarello, la 26enne accusata di avere ucciso il figlio di 8 anni, Loris Stival lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina, àncora le sue certezze ad una frase: "Non sono stata io". Ma sono troppe le incongruenze nei suoi racconti. Troppe le verità smentite dalle telecamere del paese ragusano. A smentire la donna infatti sono stati i filmati delle videocamere di sorveglianza del piccolo centro, che hanno sconfessato passo passo la ricostruzione fatta dalla Panarello su quella mattina. 

L'ACCUSA - La Panarello - secondo le accuse - non avrebbe accompagnato il figlio a scuola, bensì, dopo aver portato il figlio più piccolo in ludoteca, sarebbe tornata a casa nell'orario in cui verosimilmente Loris veniva ucciso strangolato presumibilmente con delle fascette di plastica. Quindi, da altre due telecamere, la Polo nera di Veronica Panarello sarebbe stata immortalata nei pressi del Mulino Vecchio, proprio a poche centinaia di metri da dove è stato ritrovato il cadavere del figlio nel pomeriggio del 29 novembre. 

"VERONICA E' DISTRUTTA" - A parlare a conclusione dell'interrogatorio durato 5 ore, e condotto dal procuratore capo di Ragusa Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota, è stato il suo legale, Francesco Villardita, che ha detto: "Processualmente Veronica Panarello è serena, se si può usare questo termine. Ma poi è preda di grandi crisi di sconforto. E' distrutta per a morte del figlio. Ha chiesto d'incontrare il marito". Il legale della Panarello ha osservato come "la prima donna di questa vicenda è il filmato, il grande fratello", "la signora ha visto il fotogramma, e ha chiesto da cosa avrebbero individuato il fatto che fosse Loris. Perché non è assolutamente soggetto individuabile. Questa certezza non ce l'ha nessuno, e non potranno averla mai perché non è identificabile se quel bambino è Loris o un'altra persona". Poi, lasciando la Questura, l'avvocato è tornato a criticare l'eccessiva mediaticità del processo, e ad accusare gli investigatori di aver condotto un'indagine "frettolosa".

"DEVI MORIRE" - La Panarello, al suo arrivo nel carcere, è stata accolta da una folla di persone che le hanno urlato pesanti offese e una volta entrata nella struttura. Altri detenuti hanno urlato "Assassina assassina, devi morire". Un medesimo trattamento le era stato riservato al momento di uscire dalla Questura di Ragusa. 

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