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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Taranto

Torturato a morte dal branco, i video su whatsapp. Salvini: "Pene severe anche se minori"

Un uomo di 66 anni è morto dopo venti giorni di agonia all'ospedale di Manduria. Il 6 aprile era stato trovato dalla polizia con lo stomaco perforato e una vasta emorragia intestinale. Indiziata una baby gang che lo bullizzava da tempo anche in strada davanti a passanti che avrebbero fatto finta di nulla

"Picchiato a morte da una baby gang che già lo bullizzava da tempo". Questa l'ipotesi al vaglio degli investigatori che stanno cercando di far luce su una torbida vicenda di degrado e isolamento sociale.

L'orrore va in scena sui telefonini del branco che a Manduria, in provincia di Taranto, avrebbe provocato la morte di un uomo spirato in ospedale dopo venti giorni di agonia. Sarà l’autopsia a dire se il decesso del sessantaseienne è stata causata dai traumi subiti, quello che si sa è che per la morte di Antonio Cosimo Stano sono indagati 14 giovani, tutti minorenni tranne un 19enne e un 22enne. L'ipotesi di reato per alcuni di loro è quella di omicidio preterintenzionale. Altri reati contestati sono rapina, lesioni personali, stalking e violazione di domicilio.

Al vaglio degli investigatori anche alcuni video delle sevizie che la baby-gang avrebbe condiviso in chat su Whatsapp. Nelle immagini  vi sarebbero le prove di violenze con calci, pugni e bastoni.

"Di fronte a simile violenza non esiste la distinzione fra minorenni e maggiorenni'' dice il ministro dell'interno Matteo Salvini. "Se confermati colpevoli - commenta il ministro dell'Interno - pene esemplari per tutti, anche per i minorenni, che devono essere trattati (e puniti) come tutti gli altri".

Manduria, Antonio Stano è stato ucciso?

Antonio Cosimo Stano abitava da solo in una casa di Manduria. L'appartamento è situato al piano terra e quindi facilmente accessibile. Secondo le indagini il 66enne era stato già vittima di precedenti atti di bullismo in casa. Gli agenti di polizia che per primi hanno soccorso l'anziano, hanno anche raccolto e formalizzato la sua denuncia circa alcune rapine subite nello scorso mese di marzo ad opera di un gruppo di giovani, impossessatosi di circa 300 euro.

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Il 5 aprile scorso erano stati alcuni vicini a chiamare la polizia: gli agenti avevano trovato Stano in uno stato di grave indigenza e di degrado. L’anziano appariva peraltro denutrito e per sua stessa ammissione a digiuno da più di una settimana.

I poliziotti sono ritornati il giorno seguente, 6 aprile, a trovare il 66enne che, ancora debilitato, è riuscito a stento ad aprire la porta di casa. Constatato ancora una volta che non era riuscito né a bere e tantomeno a mangiare, i poliziotti hanno chiamato nuovamente i sanitari del 118 per il successivo ricovero all’Ospedale di Manduria dove i medici avevano diagnosticato la perforazione dello stomaco e una vasta emorragia intestinale. L’autopsia dirà se la morte del sessantaseienne è stata causata dai traumi subiti.

Secondo i quotidiani locali le scene riprese dai telefonini sarebbero in pieno stile arancia meccanica e fornirebbero agli inquirenti chiari prove di colpevolezza. La vittima inoltre sarebbe stata affetta da problemi psichici che lo tenevano lontano da amicizie e incline all’isolamento. Una vittima perfetta per il branco che già in passato avrebbe aggredito l'uomo anche in strada da davanti a persone che avrebbero fatto finta di nulla. 

Stano era diventato "il pazzo del Villaggio del fanciullo", dal nome dell’oratorio e della chiesa di San Giovanni Bosco situato proprio di fronte alla sua abitazione.

La notizia degli indagati sta scuotendo le coscienze di quanti si interrogano sul "come sia potuto accadere".

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