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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Frosinone

Delitto Mollicone, ci sono cinque indagati

L'ex maresciallo Mottola, insieme alla moglie e al figlio sono accusati di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Due sottufficiali dovranno invece rispondere di favoreggiamento e concorso morale nella morte della studentessa di Arce

Si sono concluse ufficialmente le indagini preliminari sulla Morte di Serena Mollicone, la studentessa uccisa nel 2001 ad Arce, in provincia di Frosinone. Per la Procura sono cinque le persone finite sul registro degli indagati. Si tratta dell'ex maresciallo Franco Mottola, comandante della caserma dei carabinieri di Arce nel 2001, la moglie, il figlio Marco e due sottufficiali dell'Arma all'epoca in servizio nella struttura militare, avranno ora venti giorni di tempo per poter presentare eventuali memorie difensive.

Delitto Mollicone, cinque indagati

L'accusa per i tre componenti della famiglia Mottola è quella di omicidio volontario ed occultamento di cadavere. I due sottufficiali invece dovranno rispondere a vario titolo di favoreggiamento e concorso morale in omicidio. La parola passa ora al Giudice per Indagini Preliminari che dovrà vagliare attentamente ogni singola posizione e decidere se chiedere o meno per ogni indagato il processo.

Il consulente delle difesa: "Attendo di vedere gli atti"

"Attendo di sapere e conoscere gli atti dell'impianto accusatorio, dell'analisi investigativa criminale dei Ros ed altro che dovrà essere chiesto dai difensori della difesa e dei familiari della vittima, affinché possa analizzarlo, confutarlo o perfezionarlo". Lo afferma, in una nota, l'investigatore privato Carmelo Lavorino, consulente per la difesa nel processo sull'omicidio della studentessa Serena Mollicone.  

Le indagini si sono chiuse a carico dell'ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, di sua moglie Annamaria e del figlio Marco, tutti residenti a Teano (Caserta). Indagati anche altri due militari. "Non si dimentichi che a suo tempo feci assolvere assieme al mio gruppo di specialisti Cescrin il carrozziere Carmine Belli, accusato ingiustamente dell'omicidio della povera Serena. Se non ci fossimo stati noi - conclude Lavorino - avremmo avuto un innocente in carcere per 24 anni e un altro errore giudiziario".

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