Omicidio Noemi Durini, confermata la condanna a 18 anni e 8 mesi per l’ex fidanzato

Nessuno sconto di pena per L.M., il 18enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata 16enne Noemi Durini, reo confesso e minorenne all’epoca dei fatti. La Corte d’Appello di Lecce, sezione minorenni, ha confermato la sentenza emessa lo scorso 4 ottobre con la quale L.M. era stato condannato in primo grado a 18 anni e 8 mesi per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, per soppressione di cadavere e porto d’arma e per reati minori (lesioni, ricettazione e danneggiamento).

Noemi Durini fu uccisa il 3 settembre 2017 a Specchia. Il corpo della ragazza venne fatto ritrovare dallo stesso giovane dieci giorni dopo il delitto in un oliveto nelle campane di Castrignano del Capo, sotto un cumulo di pietre. I giudici della Corte d'appello (presidente Maurizio Petrelli) hanno respinto la richiesta di rinnovare la perizia psichiatrica e della messa alla prova con il riconoscimento delle attenuanti generiche avanzata dalla difesa dell’imputato.

Omicidio Noemi Durini, la madre dopo la sentenza: "Non sarà mai contenta"

"Non sarò mai contenta, ma posso ritenermi soddisfatta", ha commentato la mamma di Noemi Durini, Imma Rizzo, subito dopo la sentenza. "Ho incrociato i suoi occhi in aula per un istante - ha detto la donna, riferendosi al ragazzo - ma lui ha abbassato subito lo sguardo. La nostra battaglia giudiziaria continua perché ci sono tanti lati oscuri in questa vicenda che devono essere chiariti, confidiamo nella magistratura che sta lavorando molto bene". La madre di Noemi ha fatto così rifermento all'indagine in corso da parte della Procura di Lecce per accertare il coinvolgimento di altre persone nella successiva attività di favoreggiamento. I genitori della ragazza sospettano infatti che il padre e la madre di L.M., assenti in aula, possano aver avuto un ruolo nello svolgimento di fatti successivi al delitto.