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Sabato, 20 Aprile 2024
Omicidi

Imprenditore ucciso in casa con un colpo di pistola, arrestato il figlio

Il ragazzo si sarebbe contraddetto più volte durante l'interrogatorio. Ritrovata l'arma: è il fucile del nonno paterno. Dietro il dramma potrebbe esserci un tragico incidente

Svolta nelle indagini sul delitto di Selvazzano. Ad uccidere Enrico Boggian, l'imprenditore 52enne, trovato morto nella taverna della sua abitazione con un foro di proiettile in testa, sarebbe stato il figlio 16enne dell'uomo. 

ARRESTATO IL FIGLIO. Il ragazzo, interrogato in caserma e messo sotto torchio dagli inquirenti, si sarebbe più volte contraddetto nelle sue dichiarazioni. Le anomalie nella versione restituita dal giovane hanno portato gli investigatori a concentrare su di lui tutti i sospetti e, infine, nella tarda mattinata di sabato, il ragazzo è stato arrestato. 

RITROVATA L'ARMA. Ritrovata anche l'arma che ha ucciso l'imprenditore. Si tratta di un fucile, che apparteneva al nonno paterno del 16enne. Quest'ultimo lo avrebbe sottratto nella mattinata di venerdì. Qualche ora più tardi, il colpo che avrebbe tolto la vita ad Enrico Boggian, probabilmente a causa di un incidente di maneggio. 

IL GRIDO E L'ARRIVO DEI SOCCORSI. Enrico Boggian viveva in via Monte Santo assieme alla moglie e ai due figli, uno di 16 e l'altra di 13 anni. Era stato proprio il primogenito - e ora l'unico sospettato - a trovarsi di fronte - o così era sembrato in un primo momento - il corpo esanime del genitore, riverso sul divano della taverna. Erano da poco passate le 14.30. Un grido del ragazzo aveva allertato una vicina, che, entrata nella taverna, si era trovata dinnanzi una scena orribile. Era stata lei a chiamare i soccorsi. Sul posto erano arrivati i sanitari del Suem 118, ma i tentativi di rianimazione erano risultati purtroppo vani.

NESSUN SEGNO DI EFFRAZIONE O DI COLLUTTAZIONE. In via Monte Santo a Selvazzano Dentro erano arrivati anche i carabinieri, rilevando l'assenza di segni di effrazione o di colluttazione. Dentro casa, la tavola da pranzo era apparecchiata. La vittima era vestita semplicemente, con un paio di jeans, un maglione e una camicia, e senza le scarpe. Poco distante un bossolo.

LE INDAGINI. Sebbene, in un primo momento, gli inquirenti non avessero escluso nessuna ipotesi, alcuni dettagli emersi dalla scena del delitto avevano presto portato gli investigatori ad accantonare la pista del suicidio e ad avvalorare, invece, quella dell'omicidio. Uno tra tutti, l'assenza dell'arma usata per uccidere Boggian (il fucile sarebbe stato ritrovato solo il giorno dopo). I carabinieri avevano escluso anche l'ipotesi di una rapina finita in tragedia: il Rolex dell'imprenditore, valore stimato di circa 8mila euro, era infatti rimasto lì dov'era, sul tavolino.

TRAGICO INCIDENTE. Meno di 24 ore dopo, il giallo pare sia stato risolto, e lo scenario che si pare aprirsi dinnanzi agli investigatori è quello di un tragico incidente: il figlio, ora arrestato, che sottrae il fucile del nonno e nel maneggiarlo fa partire un colpo fatale che toglie la vita al padre.

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