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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Yara Gambirasio, l'ultimo "giorno del giudizio": tre scenari possibili

Udienza in Cassazione, attesa per la sentenza: per Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo, arriva l'ultimo grado di giudizio

Ultimo atto. Ultimo grado di giudizio: in caso di condanna, calerà il silenzio su una drammatica vicenda che ha catalizzato per anni l'interesse dei media. italiani e stranieri. La sentenza è attesa già stasera sera o, al più tardi, sabato mattina. E' il pronostico dell'avvocato Claudio Salvagni, storico difensore di Massimo Bossetti insieme al collega Paolo Camporini, in vista dell'udienza in Cassazione sul delitto di Yara Gambirasio.

In ballo c'è il destino di Bossetti, unico imputato per omicidio pluriaggravato: secondo due diversi collegi giudicanti in due diversi gradi di giudizio, fu lui a uccidere la 13enne di Brembate di Sopra, comune della cosiddetta isola Bergamasca. Accusa respinta dal carpentiere di Mapello che si è sempre proclamato innocente. Le sue uniche residue speranze sono legate al verdetto dalla Suprema Corte. In apertura di udienza parlerà la pubblica accusa, dopo la requisitoria la parola passerà ai difensori. Infine il collegio si ritirerà in camera di consiglio, comunicando alle parti giorno e ora della lettura della sentenza. Tre gli scenari possibili: conferma della condanna all'ergastolo che dunque diverrebbe definitiva, annullamento "secco" o annullamento con rinvio. 

Bossetti chiede "super perizia"

I difensori di Bossetti torneranno a insistere con la richiesta della "super perizia", finora sempre negata, necessaria a loro dire per chiarire ogni dubbio sul profilo genetico (classificato inizialmente come "Ignoto 1") rintracciato sugli indumenti della 13enne e attribuito al muratore di Mapello dopo anni di indagini e oltre 25 mila campioni genetici estrapolati tra gli abitanti della zona. Una prova definita "granitica" dai giudici del primo grado di giudizio e sufficiente per inchiodare Bossetti come killer di Yara. Una traccia anomala e incompleta, invece, secondo la difesa, dal momento che "Ignoto 1", oltre a dna nucleare perfettamente corrispondente a quello del muratore, presentava anche tracce di dna mitocondriale rimasto senza identità.

Ci sono poi altri indizi contro Bossetti: le tracce di fibre tessili trovate sugli indumenti di Yara e compatibili con quelle dei sedili del suo furgone, le immagini delle telecamere di sorveglianza di Brembate Sopra dove si vede un Fiat Daily molto simile al suo che si aggirava intorno alla palestra del paese nel giorno e nell'ora in cui scomparve la 13enne. E ancora, le mini-sferette di metallo trovate sul corpo della vittima e uguali a quelle rintracciate sull'autocarro, il suo telefono "agganciato" dalla cella di Brembate un'ora prima della scomparsa di Yara. Prove e indizi che, messi insieme, sono bastati per condannare Bossetti all'ergastolo come killer della 13enne.

Lo sfogo di Bossetti con la moglie: "Sono stanco di questo posto, sono stanco di tutto"

Omicidio Yara Gambirasio, tutte le tappe 

26 NOVEMBRE 2010. Sono le 18.40 circa quando Yara, 13 anni, esce dalla palestra di Brembate di Sopra (Bergamo) e di lei si perdono le tracce. La giovane ginnasta va nel centro sportivo di via Locatelli per consegnare uno stereo, poi il buio la ingoia lungo i 700 metri che la separano da casa. Alle 18.49 il suo cellulare nero viene spento per sempre. Le ricerche non trascurano nessuna pista: dall'allontanamento volontario al rapimento. Un operaio di un cantiere edile di Mapello dove conducono i cani molecolari usati per le ricerche, viene fermato su una nave diretta in Marocco perché sospettato. Pochi giorni dopo le accuse crollano: non è lui l'assassino di Yara.

26 FEBBRAIO 2011. Fine delle speranze: il corpo di Yara viene trovato da un appassionato di aeromodellismo in un campo abbandonato a Chignolo d'Isola, a pochi chilometri da casa. L'autopsia svela le ferite alla testa, le coltellate alla schiena, al collo e ai polsi. Nessun colpo mortale: Yara era agonizzante, incapace di chiedere aiuto, ma quando chi l'ha colpita le ha voltato le spalle lei era ancora viva. Il decesso, dopo una lunga agonia, avviene quando alle ferite si aggiunge il freddo.

9 MAGGIO 2011. Su slip e leggings della vittima viene isolata una traccia biologica da cui è possibile risalire al Dna di 'Ignoto 1'. Dopo il confronto con centinaia di profili si può affermare che il sospettato è figlio illegittimo di Giuseppe Guerinoni. Viene riesumata la salma dell'autista di Gorno, la probabilità che siano padre e figlio è del 99,99999987%, ma non basta per dargli un nome. Si riparte dal Dna mitocondriale (indica la linea materna) e la comparazione tra 'Ignoto 1' e Ester Arzuffi (traccia nelle mani degli investigatori dal 27 luglio 2012) porta al match: la probabilità che siano madre e figlio è del 99,999%.

16 GIUGNO 2014. Il presunto assassino di Yara ha un nome: è Massimo Bossetti, 44 anni, residente a Mapello. È il ministro dell'Interno Angelino Alfano ad annunciare via Twitter le manette. Sposato, padre di tre figli, il suo Dna (acquisito con un alcoltest) combacia con 'Ignoto 1'. Per lui l'accusa è di omicidio con l'aggravante di aver adoperato sevizie e di avere agito con crudeltà. Un delitto aggravato anche dall'aver approfittato della minore difesa, data l'età della vittima. Il 3 luglio 2015 inizia il processo davanti alla Corte d'assise di Bergamo.

1 LUGLIO 2016. Dopo l'ultimo appello dell'imputato, che continua a dichiararsi innocente e a chiedere una perizia sul Dna, i giudici condannano Bossetti all'ergastolo, come chiesto dal pubblico ministero Letizia Ruggeri, e riconoscono l'aggravante della crudeltà. Viene assolto invece "perché il fatto non sussiste" dall'accusa di calunnia nei confronti di un ex collega. Su di lui, detto 'Il favola', pesa l'inclinazione alle bugie, l'assenza di un alibi e quel Dna che è un macigno per l'accusa.

17 LUGLIO 2017. A Brescia i giudici del processo d'appello confermano la sentenza di primo grado. "Concedetemi la superperizia" sul Dna così "posso dimostrare con assoluta certezza la mia estraneità ai fatti. Cosa dovete temere?". Anche in questo caso le parole dell'imputato non fanno breccia sulla giuria. Bossetti torna dietro le sbarre del carcere di Bergamo dove sta scontando l'ergastolo per l'uccisione di Yara.

12 OTTOBRE 2018. Ultimo atto del processo per la morte della 13enne di Brembate. I giudici della prima sezione della Cassazione dovranno decidere, dopo aver ascoltato le parti, se confermare la sentenza, annullare la condanna senza rinvio oppure accogliere le eccezioni - ben 23 - sollevate dalla difesa e riaprire un nuovo processo d'appello dove potrebbe essere concessa la perizia sul Dna invocata da Bossetti.

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