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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Amianto

Operai morti per amianto alla Pirelli: assolti tutti i dirigenti imputati nel processo bis

I nove ex manager dell'azienda sono stati assolti con formula piena "perché “il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto". In aula la rabbia dei familiari delle vittime

Tutti assolti: secondo i giudici della V sezione del Tribunale di Milano non c'è stato reato. Non è stato trovato alcun colpevole per i 28 casi di operai morti o ammalati a causa dell'amianto, dopo aver lavorato negli stabilimenti milanesi dell'azienda tra gli anni '70 e '80. I nove ex manager di Pirelli imputati nel processo bis sono stati dunque assolti con formula piena "perché “il fatto non sussiste o per non aver commesso il fatto".

In aula è subito esplosa la rabbia dei familiari delle vittime che, alla lettura della sentenza, hanno protestato urlando “vergogna”. I nove manager erano accusati di omicidio colposo e lesioni gravissime: per sei di loro il pm Maurizio Ascione aveva chiesto pene comprese tra i 4 anni e mezzo e i nove anni di reclusione.

Il processo di primo grado si era concluso con undici condanne a pene tra i tre e i sette anni e otto mesi di reclusione. L’azienda era inoltre stata condannata a pagare una  pagare una provvisionale di 300mila euro all’Inail, una di 200mila euro ai due eredi di una delle vittime, 20mila euro all’Aiea (Associazione italiana esposti amianti) e 20mila euro a Medicina democratica. Pirelli aveva già risarcito le altri parti civili in via extragiudiziale, che avevano già ritirato la costituzione nel processo. Ma la sentenza d’appello aveva ribaltato tutto, assolvendo gli imputati “per non aver commesso il fatto”. Oggi si è concluso anche il secondo troncone del processo. Con una sentenza dura da digerire per i familiari delle vittime: per quelle morti non è stato trovato  nessun colpevole. 

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