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Venerdì, 29 Marzo 2024
Immigrazione

"Aggiungimi" al barcone: sbarchi di migranti organizzati su Facebook

Pagine e gruppi sul social creati per permettere ai potenziali migranti di rintracciare scafisti e trafficanti. Lunedì in ottocento sono sbarcati a Pozzallo e hanno confermato

ROMA - L'ultima frontiera degli sbarchi. Non una frontiera fisica, non una costa o una Nazione. Ma un luogo tanto reale quanto difficile da controllare: la Rete. E soprattutto i social network. Sarebbe diventata Facebook, infatti, "l'agenzia" per trovare scafisti e organizzazioni disposte a traghettare "disperati" dall'altro lato del Mediterraneo. 

Dopo l'ennesimo sbarco, ancora una volta numerosissimo, la polizia di Ragusa ha scoperto una pagina Facebook in arabo sulla quale un intermediatore, il cui profilo è ritenuto un alias, offre contatti e possibilità di incontri per organizzare la traversata. Sullo stesso social network gli uomini dell'arma hanno trovato "gruppi" aperti da rifugiati che sono arrivati in Europa e che forniscono contatti e informazioni sulla loro esperienza.

All'origine dell'indagine della polizia, il fermo di quattro scafisti nell'ambito delle indagini sullo sbarco di 864 migranti giunti ieri a Pozzallo sulla nave San Giusto della marina militare. Secondo l'accusa sarebbero stati loro a guidare i quattro barconi che hanno portato nel Canale di Sicilia più di ottocento migranti. Molti di loro, quasi tutte famiglie siriane, hanno confessato alla polizia di aver usato alcune pagine e contatti Facebook per poter partire

Così, dopo un primo scambio di messaggi per trovare l'accordo, i migranti sono saliti su barconi fatiscenti e affrontato il mare in burrasca. Ognuno di loro avrebbe pagato, secondo la questura, 1700 euro a testa. Agli organizzatori sarebbero andati quasi un milione e mezzo di dollari. 

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