Anziana uccisa in casa, confessa l'assassino: "Mi doveva 10 euro"

Dieci euro. Per questo sarebbe stata uccisa Maria Amalia Ruccella, la pensionata di 75 anni aggredita e ferita mortalmente mentre si trovava nella sua casa a Calatabiano. A rivelarlo è stato Paolo Cartelli, il presunto assassino, arrestato dai caraibnieri il giorno dopo l'omicidio.

UCCISA IN CASA - Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, Cartelli, 36 anni, che conosceva la donna per la quale svolgeva a volte delle commissioni, è entrato in casa e, dopo essersi chiuso la porta alle spalle, l'ha colpita alla testa con una bottiglia, mentre la donna era seduta sul divano. L'uomo ha poi preso uno dei frammenti di vetro e ha colpito l'anziana alla gola con il collo della bottiglia. Dopo aver rovistato in una credenza, Cartelli è poi fuggito dal retro. La donna è morta poco dopo il ricovero nell'ospedale Cannizzaro, dove era stata trasportata con l'elicottero del 118.

LE INDAGINI - Sul vetro usato per colpire Maria Amalia Ruccella gli investigatori hanno ritrovato un'impronta digitale, rivelatasi poi essere quella di Cartelli, che era già finito nell'elenco dei sospetti dopo le prime analisi dei carabinieri sulle telecamere di sorveglianza della zona e da quelle dei tabulati telefonici.

LA CONFESSIONE - Ma la svolta è arrivata con una chiamata in caserma: era la madre di Cartelli, che aveva trovato in casa gli abiti del figlio sporchi di sangue. Portato al Comando Provinciale dei Carabinieri, Paolo Cartelli ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee, ammettendo di aver ucciso la pensionata e rivelando il movente: la donna non avrebbe voluto saldare un debito di dieci euro. La comparazione dell'impronta digitale trovata sulla bottiglia usata per uccidere Amallia Ruccella ha confermato ulteriormente le accuse contro Cartelli, che è stato portato nel carcere di Catania, in stato di fermo, in attesa dell'udienza di convalida. (da CataniaToday)