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Venerdì, 29 Marzo 2024
Il caso

"Papa Francesco verso le dimissioni"

L'indiscrezione clamorosa di Dagospia: il Pontefice argentino piace alle folle, ma non riesce a controllare la Curia. Ecco perché Bergoglio sarebbe pronto a lasciare. E' già toto-nome per il successore

ROMA - Nelle segrete stanze vaticane c'è già aria di pre-Conclave. L'indiscrezione è davvero clamorosa e arriva da Dagospia: Papa Francesco, amato dalle folle ma malvisto da una parte della Curia romana, starebbe pensando alle dimissioni. Bergoglio, così come avvenuto per il suo predecessore Ratzinger, potrebbe lasciare il soglio pontificio nei prossimi mesi.

L'ultimo indizio di un addio forse imminente sarebbe un'intervista dell'ex capo dei vescovi italiani Camillo Ruini al Corriere della Sera, in cui negava che i cardinali tradizionalisti si fossero recati da Ratzinger per cercare di ordire una sorta di congiura contro il sinodo di Francesco. Eppure, ricorda Dagospia, Ruini ha spiegato che da Benedetto XVI ci andò proprio lui, proprio prima del sinodo. Insomma, le manovre "dietro le quinte" di Ruini procederebbero senza soluzione di continuità.

La Via Crucis di Papa Francesco

I MOTIVI DEL POSSIBILE ADDIO - E, soprattutto, sostiene il report dettagliato di Dagospia, "tutti sanno che Bergoglio presto o tardi rinuncerà al soglio". A rafforzare le voci, poi, ci sarebbero i problemi di Francesco nella gestione del suo papato (si pensi alle frizioni dell'ultimo sinodo). Poi la questione delle nomine dei vescovi, che sarebbe tenuta in pugno dal cardinale Marc Ouellet - dunque non da Bergoglio - ossia da un fedelissimo di Scola. Stando a quanto si legge nel report, ci sarebbero poi altri due personaggi chiave in questo intrigo vaticano: Angelo Becciu, sostituto alla segreteria di Stato (bertoniano) e Leonardo Sapienza, il reggente della casa pontificia nominato nel 2012 da Benedetto XVI. Sarebbero loro, oggi, a decidere tutto in Vaticano. E ci sarebbero loro dietro alla possibile e futuribile scelta di Francesco di rinunciare al soglio.

IL SUCCESSORE - Chi dopo Francesco? Anche su questo punto ci sarebbe un'ipotesi ben precisa. Un quadro che ricorderebbe quello del 2013, quando fu eletto un Papa - Francesco - bocciato nel precedente Conclave. In questo caso il "bocciato" (nel 2013) che verrebbe "promosso" Papa al prossimo Conclave sarebbe Angelo Scola, quello che Ruini considererebbe "il male minore", l'ex patriarca di Venezia e oggi arcivescovo di Milano. Dagospia fa anche notare (non senza malizia) come Angelo Scola, lo scorso 12 settembre, "ha aperto la campagna elettorale" presentando a Milano il libro di Massimo Franco sul Papa, Francesco. 

Papa Francesco in Terrasanta

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