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Venerdì, 19 Aprile 2024
FESTA DELLA REPUBBLICA

Due giugno: Festa della Repubblica fra sobrietà e austerity

Come chiesto dal capo dello Stato Giorgio Napolitano le celebrazioni per la Festa della Repubblica saranno in tono minore: anche quest'anno vincono austerity e sobrietà. Niente frecce tricolori e mezzi militari ma abbondano le polemiche

ROMA - Non ci saranno frecce tricolori, cavalli, aerei e carri armati. Ma la festa, quella sì. E' il 2 giugno e l'Italia onora il 67esimo anno di Repubblica. Festeggiamenti preceduti, come accaduto spesso negli ultimi anni, dalle polemiche sui costi per le celebrazioni. Come fatto già nel 2012, il capo dello Stato Giorgio Napolitano ha invitato tutti alla sobrietà e al risparmio e ha fissato per la classica parata un budget di "solo" un milione e mezzo di euro. 

IL CERIMONIALE - A dare il via alle danze è stato il classico saluto alla tomba del Milite Ignoto al Vittoriano. Napolitano è giunto all'Altare della Patria accompagnato dal ministro della Difesa Mario Mauro e dal capo di Stato maggiore della Difesa Luigi Binelli Mantelli. Sulle scale del Vittoriano, a ricevere il capo dello Stato, sono stati, tra gli altri, il presidente del Senato, Piero Grasso, quello della Camera, Laura Boldrini, il presidente del Consiglio, Enrico Letta, il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il presidente della Regione Nicola Zingaretti. La banda dell'Esercito ha quindi intonato l'Inno nazionale. Dopo l'alzabandiera solenne e la deposizione di una corona d'alloro sul sacello del Milite Ignoto, Napolitano ha lasciato Piazza Venezia per passare in rassegna le truppe.

LA PARATA - Truppe che saranno le protagoniste della parata ai Fori Imperiali. Circa 3300, tra militari e civili, infatti, sfilano per la storica strada romana. Il tutto, però, senza particolari eccessi o lussi, sempre nell'ottica di sobrietà e austerity imposta dal Presidente della Repubblica. 

Festa della Repubblica: la parata a Roma

LE POLEMICHE - Austerity che non ha trovato d'accordo, per motivi evidentemente diversi, Claudio Fava, deputato Sel, ed Ignazio La Russa, ex ministro della difesa. Per il primo la sobrietà non basta e ha presentato una richiesta, con un'interpellanza urgente al governo, di fermare la parata, almeno a partire dal 2014. Il precedente storico c'è: fu Oscar Luigi Scalfaro, nel suo settennato, a prendere questa decisione. Di diverso avviso, però, è sembrato Giorgio Napolitano che ha spiegato come la parata del 2 giugno sia un "giusto segno di attenzione che l'Italia rende ai quei tanti uomini e donne che ogni giorno servono il Paese". Contro la decisione di cancellare l'esibizione delle frecce tricolori, invece, si è scagliato Ignazio La Russa. L'ex ministro ha attaccato, sostenendo "che non volino le frecce tricolori mi sembra un'offesa all'intelligenza e alla volontà degli italiani. Quel volo non ha praticamente alcun costo aggiuntivo: i piloti dovrebbero comunque addestrarsi e farlo quel giorno o il giorno dopo non cambia nulla". 

OVAZIONE PER LETTA - Applausi a scena aperta per il premier Enrico Letta che al passaggio in via dei Fori Imperiali è stato accolto dalla folla che gridava: "Vai avanti sei il nostro Presidente. Crediamo in te, sei il nostro Presidente". Dopo la cerimonia all'altare della Patria con il capo dello Stato, il Presidente del consiglio si è diretto a piedi versa la tribuna riservata alle autorità. 

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