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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Napoli

Sì all'estradizione: il boss Pasquale Scotti rientra in Italia

L'ex braccio destro di Raffaele Cutolo fu arrestato a Recife nel maggio scorso dopo un record di 31 anni di latitanza

E' considerato l'ex braccio destro di Raffaele Cutolo. Pasquale Scotti, il boss 58enne arrestato a Recife nel maggio scorso dopo una lunghissima latitanza, torna in Italia. Il procuratore brasiliano che si occupa del suo caso ha infatti comunicato che il detenuto sarà estradato.

Le condanne che hanno colpito Scotti sono tutte per reati di mafia. Gli avvocati del camorrista, noto con il soprannome di 'collier' per la collana da cinquanta milioni di lire con la quale omaggiò la moglie di Cutolo, si sono appellati alla persecuzione politica paventando il rischio di incolumità del detenuto, ma l’autorità giudiziaria ha ritenuto che non vi fosse alcun pericolo. Inutile anche il tentativo della moglie brasiliana: ha cercato di opporsi al trasferimento del marito in Italia adducendo il diritto dei due bambini avuti dall’uomo di continuare a vedere il padre.

Ora si attende la comunicazione ufficiale del nulla osta all’estradizione. Il ministero avrà poi venti giorni per produrre gli atti del caso e recepire formalmente la condizione prevista dalle convenzioni esistenti tra Brasilia e Roma: la pena dell’ergastolo cui Scotti è stato condannato dovrà essere commutata in trent’anni in quanto il "fine pena mai" non è riconosciuto nel Paese sudamericano.

La marcia contro la Camorra | Foto da NapoliToday

CHI E' SCOTTI - Dopo il trasferimento di Cutolo all'Asinara (datato 1983), Scotti tentò anche di riorganizzare le fila della Nuova camorra organizzata, prima di essere arrestato nel dicembre dello stesso anno. Cominciò a collaborare con gli inquirenti, ma era un trucco: servì a farsi trasferire ed evadere la notte di Natale di quell'anno dall'ospedale di Caserta, dove era ricoverato per una ferita alla mano. "L'ingegnere" – altro suo soprannome – è ritenuto il mandante dell'omicidio di Dolly Peach, la ballerina di night Giovanna Matarazzo. La ragazza era stata legata a Vincenzo Casillo, "'o Nirone", esponente di spicco della Nuova famiglia contrapposta alla Nco. Casillo è stato indicato – dal pentito Pasquale Galasso – come l'esecutore materiale dell'omicidio del banchiere Roberto Calvi datato 1982, fatto passare inizialmente come suicidio. Un favore per Pippo Calò che segnò appunto il passaggio di Casillo nel cartello opposto alla Nco (il banchiere pare si fosse appropriato del denaro di Calò e dei suoi soci). 'O nirone morì il 29 gennaio 1983 a Roma: latitante, salì a bordo della sua automobile che esplose perché imbottita di tritolo. Era in via Gregorio VII, a poca distanza dalla sede del Sismi. Casillo morì e la persona al suo fianco, Mario Cuomo, perse l'uso delle gambe. La ballerina Giovanna Matarazzo dichiarò al giudice Carlo Alemi che la morte di Casillo era collegata all'omicidio Calvi: il 2 febbraio 1984 il cadavere della ragazza venne trovato in un blocco di cemento.

Tutto sul caso di Pasquale Scotti su NapoliToday
 

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