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Giovedì, 25 Aprile 2024
Sanità

Bombe di eparina nel sangue: le tredici morti sospette nell'ospedale di Piombino

Fausta Bonino, 55 anni, è stata fermata al ritorno da un viaggio all'estero. Le vittime hanno tra i 61 e gli 88 anni, non erano malati terminali

Un'infermiera di 55 anni, Fausta Bonino, è stata arrestata dai carabinieri dei Nas di Livorno con l'accusa di aver ucciso 13 pazienti ricoverati nel reparto di anestesia e rianimazione dell'ospedale di Piombino. 

Secondo quanto emerso dalle indagini, la donna avrebbe somministrato ai pazienti "bombe" di eparina (un farmaco anti coagulante molto usato negli ospedali) per provocare emorragie letali. 

Nella conferenza stampa i carabinieri hanno sottolineato che fra i pazienti deceduti, uomini e donne di età compresa fra i 61 e gli 88 anni, non ci sono malati terminali. Spesso, anzi, le patologie erano non gravi e recuperabili.

Sui 13 decessi sospetti (avvenuti tutti tra il 2014 e il 2015) ben dodici sono attribuiti a "scoagulazione del sangue", uno ad arresto cardiaco. Fausta Bonino sarebbe stata sempre presente sul posto di lavoro in tutti i casi di omicidio incriminati. Gli inquirenti non escludono che possano esserci altre vittime. 

CHI E’ L'INFERMIERA KILLER - Fausta Bonino è sposata e ha due figli (di cui uno vive a Parigi). E’ originaria di Savona ma da circa 20 anni lavorava nel reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Piombino. E’ stata arrestata con l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante della crudeltà. La donna è stata fermata all'aeroporto di Pisa al rientro da un viaggio all'estero.

IL MOVENTE - Si sta facendo luce sulle motivazioni che hanno portato ai presunti omicidi, verosimilmente - spiegano i carabinieri - da collegare allo stato psichico dell'infermiera, in particolare a depressione, uso di alcol e di psicofarmaci.

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