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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Allarme terrorismo, ecco il nuovo piano del governo

Varato il nuovo piano anti-terrorismo: 1500 soldati da redistribuire sul territorio e circa 400 nuovi obiettivi sotto protezione

ROMA - Dopo il ferimento dell'amministratore delegato dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, a Genova, il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri aveva espresso le proprie preoccupazioni in merito ad un possibile ritorno di azioni terroristiche in Italia. Ecco perché oggi al Viminale è stato varato un nuovo piano anti-terrorismo, al termine della riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal titolare dell'Interno: militari vigileranno sui nuovi obiettivi sensibili, le scorte saranno rimodulate alla luce delle minacce terroristiche emergenti, verrà intensificato il monitoraggio sugli ambienti eversivi più a rischio.

LA RIUNIONE - Al tavolo i vertici delle forze di polizia, dei servizi segreti ed il capo di Stato Maggiore della Difesa. La gambizzazione dell'ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, rivendicata dagli anarchici della Fai e l'escalation degli attentati alle sedi Equitalia, sullo sfondo di una crisi economica drammatica, impongono un aggiornamento del dispositivo di sicurezza attivo sul territorio.

IL PIANO - Durante la riunione "il ministro dell'Interno, Cancellieri, ha confermato l'esigenza di mantenere alto il livello di attenzione e vigilanza, rafforzando i dispositivi di sicurezza nei confronti di obiettivi sensibili e di persone esposte a specifico rischio". Questa la nota diramata dal Viminale.

"Complessivamente risultano in atto sottoposti a vigilanza da parte delle forze di polizia oltre 14mila obiettivi a rischio, con l'impiego di circa 18mila unità correlato alle diverse tipologie di vigilanza. Sono oltre 550 le persone sottoposte a scorta o tutela, con servizi che impiegano oltre 2mila operatori di polizia".

PIU' CONTROLLO - "Fermo restando il contingente di 4.250 unità delle forze armate, saranno utilizzate maggiori unità di militari necessarie a soddisfare le esigenze segnalate". inoltre "è stata evidenziata la necessità di approfondire l'azione di intelligence e le investigazioni preventive allo scopo di neutralizzare i rischi di eventuali atti eversivi che possano alimentare momenti di tensione" 

NUOVI POSSIBILI BERSAGLI - In sostanza, sono cambiati i possibili bersagli di attentati e vanno di pari passo riviste le misure di tutela. L'indicazione è partita domenica scorsa, dopo l'attentato di Genova, sotto forma di una circolare indirizzata a prefetti e questori che invitava a "rafforzare ulteriormente" i controlli su Finmeccanica, Ansaldo, Equitalia e "ogni altra azienda ad esse riconducibili"; più vigilanza anche su carceri, strutture ed aziende legate al nucleare ed alla Tav, sedi istituzionali e di governo; intensificazione "dell'attività info-investigativa" nei confronti di gruppi e militanti anarchici. Proprio questi ultimi sono da tempo il nemico numero uno, di cui si teme l'annunciato salto di qualità fino all'assassinio.

I GRUPPI ANARCHICI E ANTAGONISTI - Una galassia all'interno della quale si è registrata una chiara frattura, con l'ala più oltranzista (il Nucleo Olga che ha rivendicato il ferimento di Adinolfi) decisa ad abbracciare la lotta armata. Ed a cercare "complicità", come si legge nella rivendicazione. C'è poi il mondo degli antagonisti dei centri sociali più radicali, gli emuli delle Br, pronti a cavalcare il malcontento sociale innescato dalla crisi economica.

Sono migliaia i potenziali obiettivi; occorre dunque uno "sforzo enorme", come ha riconosciuto lo stesso ministro Cancellieri, per garantirne la sicurezza. Uno sforzo cui è chiamata a partecipare anche un'aliquota dei 4.250 militari impegnati nell'operazione 'Strade sicure' in 37 città. Non ci saranno, dunque, uomini delle forze armate aggiuntivi come in un primo momento era stato ipotizzato. Ci sarà invece una razionalizzazione di quelli che già svolgono servizi di vigilanza a Centri per immigrati, ambasciate e luoghi di culto, nonché di pattuglia urbana. I militari saranno spostati sui nuovi possibili bersagli di attentati: da Finmeccanica agli impianti nucleari, alle aziende in ristrutturazione. Dalle prefetture arriverà inoltre al tavolo del Comitato anche lo stato dell'arte in materia di scorte, un'attività che impegna circa 3.000-3.500 uomini delle forze dell'ordine a tutela di 500-600 personalità.

È in programma una rimodulazione, con un potenziamento della tutela accordata ad alcune persone più a rischio ed un alleggerimento per altre considerate meno in pericolo, anche sulla base delle segnalazioni che arriveranno dall'intelligence. Critico il segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil, Claudio Giardullo. "La scelta del governo di puntare sulla vigilanza delle sedi e sulla scorta alle persone e non investire risorse sull'attività di indagine delle forze di polizia renderà inevitabilmente più debole la risposta dello Stato sul versante della violenza terroristica".
 

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