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Giovedì, 25 Aprile 2024
SCUOLA

Edilizia scolastica, via a 22mila cantieri: #scuolebelle e #scuolesicure

Nei prossimi anni gli interventi di edilizia scolastica complessivamente coinvolgeranno quattro milioni di studenti: quasi 22.000 interventi, ovvero una scuola italiana su due. Si parte dal 1° luglio, ma il "grosso" dei fondi arriverà solo dal 2015 in poi

Il piano è pronto, il via è previsto per il prossimo 1° luglio: l'altro ieri il consiglio dei ministri ha dato il là a un decreto fortemente voluto da Matteo Renzi che esclude per due anni (2014 e 2015) dal patto di stabilità interno i comuni che progettano di costruire nuove scuole. Non è un fatto di poco conto: 389 nuove opere possono subito prendere il via. Un piano di edilizia scolastica di cui c'è assoluto bisogno. Ci sono anche gli slogan, con l'ormai imprescindibile hashtag: #scuolebelle, per gli interventi di piccola manutenzione, #scuolesicure, per la messa in sicurezza: non resta che dare uno sguardo ai numeri.  

PIANO SCUOLA - Nei prossimi anni gli interventi di edilizia scolastica complessivamente coinvolgeranno quattro milioni di studenti: quasi 22.000 interventi, ovvero una scuola italiana su due. L'investimento è di quelli pesanti: un miliardo e 94 milioni. Ad affiancare il piano ci sarà anche il supporto del ministero dell’Ambiente per finanziare a tassi agevolati interventi a favore dell’efficienza energetica all'interno degli edifici scolastici.

AMIANTO E BARRIERE - Al super piano di edilizia scolastica si aggiunge anche un investimento di circa mezzo miliardo per quei lavoti di cosiddetta piccola manutenzione, che poi tanto piccola non è. Perché si deve intervenire per bonificare dove c'è ancora amianto e per rimuovere le barriere archiettoniche che ancora rendono difficile la vita alle migliaia di studenti con disabilità.

NORD E SUD - Il Governo con un documento "ufficiale" sul suo sito www.governo.it ha delineato la geografia degli interventi. In testa alla classifica per numero di interventi ci sono le province di Torino, dove sorgeranno 15 nuovi edifici scolastici, così come a Varese, Bergamo, Udine e Treviso. Tanti gli interventi per rimettere in sesto (e in sicurezza) al centrosud: Rieti e Frosinone nel Lazio, L’Aquila e Teramo in Abruzzo, Isernia in Molise, Bari, Foggia, Taranto, Brindisi e Lecce in Puglia, Napoli, Caserta e Avellino in Campania, Potenza in Basilicata; e ancora, in Calabria Cosenza, Catanzaro e Reggio, Enna, Agrigento e Caltanissetta in Sicilia, e infine Cagliari in Sardegna.

DA DOVE ARRIVANO I FONDI - Roberto Reggi, sottosegretario all'Istruzione, dice alla Stampa: "La distribuzione geografica è molto equilibrata: non si fa torto a nessuno. "I 400 milioni per «scuolesicure» sono distribuiti uniformemente sul tutto il territorio, mentre le nuove costruzioni, essendo legate allo sblocco del patto di stabilità - spiega ancora Reggi - interesseranno i comuni più virtuosi, che sono prevalentemente collocati al Nord". I fondi "sono stati tutti recuperati riprogrammando le risorse del Fondo coesione 2007-2013 che molte regioni non sarebbero state in grado di spendere nei tempi previsti". E dal 2015 arriveranno anche i fondi europei previsti.

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