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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Palermo

Ucciso nel sonno a Palermo, arrestati la moglie e due figli: hanno confessato

La vittima, Pietro Ferrera, era un ex militare in pensione di 45 anni. E' stata la donna a chiamare i soccorsi: “Venite subito”. Fermati anche i due giovani di 20 e 21 anni

Sarebbero tre le lame che hanno ucciso Pietro Ferrera, il 45enne in pensione accoltellato a morte la notte scorsa nella sua casa di via Falsomiele, a Palermo. L'uomo è stato aggredito mentre stava dormendo e ad impugnare i coltelli sarebbero stati la moglie Salvatrice Spataro, 45 anni, e due dei loro quattro figli, Mario e Vittorio. La donna e i due ragazzi, rispettivamente di 20 e 21 anni, sono stati fermati dalla polizia.

L'omicidio è avvenuto intorno a mezzanotte. E' stata la donna a chiamare il 118: "Venite subito... ho colpito con diverse coltellate mio marito mentre dormiva, accanto a me c'è mio figlio, è tutto insanguinato". Quando l'ambulanza del 118 è arrivata sul posto, i sanitari hanno solo potuto constatare il decesso.

Agli agenti della polizia, giunti sul luogo del delitto, la donna avrebbe detto di avere ucciso il coniuge perché stanca delle liti continue. Quando tutto è avvenuto, in casa c'erano anche i due figli maggiorenni della coppia (gli altri due sono minorenni e avevano trascorso la notte da una parente ndr) . Inizialmente sembrava che fosse stata soltanto la donna a commettere il delitto, poi, con il passare del tempo, la posizione dei due giovani si è aggravata. Al fermo come indiziata di delitto di Salvatrice Spataro si è aggiunto quello dei due figli. Tutti avrebbero colpito Ferrera.

La testimonianza dei vicini: "Marito e moglie litigavano spesso"

E anche i vicini, parlano di una vita familiare piuttosto turbolenta: "Litigavano spesso. Era un continuo, ma quando ci incontravamo fuori sia lui che lei erano gentili".

I figli hanno confessato

Anche i due figli di Pietro Ferrera, 45 anni, ucciso nella notte a coltellate mentre dormiva nel suo letto, hanno confessato. Insieme alla madre Salvatrice Spataro, casalinga, che da subito si è autoaccusata dell'omicidio, avrebbero pugnalato a morte l'uomo. Alla base della tragedia ci sarebbero le continue liti in famiglia. "Abbiamo fermato oltre alla madre anche i due figli di 20 e 21 anni che hanno confessato e partecipato all'omicidio - dice Rodolfo Ruperti, capo della Squadra mobile di Palermo -. Stiamo cercando di capire fino in fondo le motivazioni che hanno portato a questo gesto di assoluta follia".

Madre e figli parlano di "maltrattamenti che andavano avanti da anni - spiega Ruperti -, ma di cui noi non abbiamo assolutamente traccia". Oltre ai due figli fermati oggi dalla Polizia, la coppia aveva anche altri due ragazzi minorenni che ieri sera hanno dormito dalla nonna. Dopo l'omicidio Salvatrice Spataro ha chiamato il 118. "Ho ucciso mio marito" avrebbe detto ai soccorritori. Quando gli agenti sono arrivati nell'abitazione nel quartiere Falsomiele hanno trovato la donna e i figli ricoperti di sangue. Sarebbero stati usati tre coltelli diversi. Per tutti e tre l'accusa è di omicidio.

"Era un uomo violento"

Agli investigatori della Polizia i tre hanno raccontato di un "uomo violento" e di "maltrattamenti che andavano avanti da anni". Un particolare su cui si concentrano le indagini perché, ha spiegato Rodolfo Ruperti, capo della Squadra mobile di Palermo, "in passato non c'era mai stata nessuna denuncia" di maltrattamenti. "Non c'è traccia di interventi da parte delle volanti né di sanitari dei pronto soccorso cittadini. Anche questo ci è apparso un po' strano".

Ieri mattina, però, uno dei due figli maggiori della coppia aveva preso un contatto con ufficiali di Polizia giudiziaria. "La madre oggi avrebbe dovuto formalizzare la denuncia per questi maltrattamenti contro il marito". I figli più piccoli della coppia al momento dell'omicidio non erano in casa, un particolare che potrebbe far pensare a un piano premeditato. Ma su questo gli investigatori non si sbilanciano. "Quando siamo arrivati nell'abitazione del quartiere Falsomiele -dice Ruberti- la scena del delitto parlava. Poi abbiamo raccolto le confessioni della donna e dei due figli e sequestrato i coltelli. Tutti e tre, inoltre, avevano addosso ancora tracce di sangue -conclude-. Le indagini proseguono per capire fino in fondo le ragioni che sono alla base di questa 'follia' omicida collettiva, di un gesto così cruento".

Usati coltelli da macellaio

Per uccidere Pietro Ferrera, 45 anni, morto stanotte a Palermo mentre dormiva nel suo letto, sono stati usati dei coltelli da macellaio. Per l'omicidio sono stati usati tre coltelli diversi, tutti sequestrati dalla Polizia. "L'uomo è stato ucciso prima dai fendenti inferti dalla moglie con un grosso coltello da cucina - spiega Ruperti -. La donna è stata poi aiutata dai figli che hanno impugnato, invece, dei coltelli usati per squartare gli animali perché in passato lavoravano in una macelleria".

Ad allertare la Polizia è stato il personale del 118, a sua volta contattato dalla moglie dell'uomo Salvatrice Spataro, 45 anni, casalinga, che al personale sanitario ha detto di aver ucciso il marito. "Quando siamo arrivati nell'abitazione in via Falsomiele - dice ancora Ruperti - ci siamo subito resi conto che a partecipare all'omicidio erano più persone che subito dopo hanno, comunque, confessato. Siamo davanti a un fatto molto cruento - ha concluso il capo della Squadra mobile di Palermo -. Adesso le indagini proseguono per capire cosa ha fatto scattare questa follia omicida".

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