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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Roma

"Spaccategli un braccio": sgombero migranti, aperta inchiesta sulle frasi del poliziotto

La Questura di Roma apre una formale inchiesta dopo la visione dei filmati in cui il poliziotto invita ad usare metodi violenti in caso di lancio di sassi. Il capo della Polizia Franco Gabrielli: "Frase grave, ma non deve diventare una foglia di fico per coprire altre responsabilità"

Durante lo sgombero dell'immobile in cui vivevano profughi in pieno centro a Roma un funzionario che guidava la celere ha gridato: "Devono sparire, peggio per loro. Se tirano qualcosa spaccategli un braccio". Una frase pesante, che ha scatenato le òolemiche del mondo politico e non solo.

Aperta un'inchiesta formale

"Nel contesto di un corretto comportamento delle forze dell'ordine impegnate ad effettuare lo sgombero di palazzo Curtatone, abusivamente occupato ed oggetto di un sequestro preventivo da parte dell`autorità giudiziaria", la Questura di Roma "ha aperto una formale inchiesta dopo la visione dei filmati pubblicati su alcuni siti che riportano una frase di un operatore che invita ad usare metodi violenti in caso di lancio di sassi". Lo fa sapere in una nota la Questura, spiegando che "nelle successive contro manifestazioni le unità impiegate in quel contesto non sono state ulteriormente utilizzate nel servizio di ordine pubblico".

Gabrielli: "Frase è grave"

Il capo della Polizia Franco Gabrielli, intervistato da Repubblica, non usa giri di parole: "La frase pronunciata in piazza è grave, avrà delle conseguenze. Abbiamo avviato le nostre procedure interne e non si faranno sconti. Questo deve essere chiaro. Ma ritengo altrettanto grave che l’idrante e le frasi improvvide pronunciate durate la carica diventino una foglia di fico, per coprire altre responsabilità, altrettanto gravi. E non della Polizia [..] Di chi ha consentito a un’umanità varia di vivere in condizioni sub-umane nel centro della capitale"

Unchr al Comune: "Trovare solzuioni"

L'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) chiede, con una nota, "al Comune di Roma che vengano individuate con urgenza delle soluzioni per tutti coloro che  sono stati allontanati da Piazza indipendenza e che ancora non hanno un posto dove dormire e che venga istituito un tavolo di concertazione permanente che preveda una sistematica consultazione con i rifugiati stessi". All'interno del palazzo "abitavano rifugiati che sono in Italia da moltissimi anni, molti di loro residenti nel comune di Roma. Si tratta di persone in fuga da guerra e persecuzione, già vittime di terribili traumi. Famiglie con bambini iscritti nelle scuole di quartiere - ha sottolineato Stephan Jaquernet, delegato UNHCR per il Sud Europa - persone che hanno diritto ad un sostegno per avviare il loro percorso di integrazione in modo da raggiungere l'autonomia", conclude.

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C'è chi difende il poliziotto

C'è anche chi prende le difese dell'agente come Salvini : "#Iostoconilpoliziotto, senza se e senza ma" afferma il segretario della Lega su Facebook. Sulla stessa lunghezza d'onda Maurizio Gasparri: "Piena solidarietà alle forze di polizia intervenute in Piazza Indipendenza a Roma. A chi, da sinistra, chiede garanzie per chi aveva occupato lo stabile bisogna rispondere che l'unica garanzia è quella di essere riportati al rispetto delle leggi. Lo sgombero è stato attuato con sin troppo ritardo".

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