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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Venezia

Insulti ai migranti: condannati a 6 mesi senza Facebook e a leggere libri

Quattro italiani avevano scritto sui social commenti feroci contro i richiedenti asilo: "Li laviamo con la benzina e poi li asciughiamo col lanciafiamme". Sono stati perseguiti per aver violato la legge Mancino

"Violazione della legge Mancino, con l'aggravante della discriminazione razziale": quattro cittadini italiani dovranno comparire in aula davanti ai giudici il 14 maggio 2019, nel frattempo per loro Facebook sarà proibito e dovranno impegnare il proprio tempo leggendo libri o meditando guardando film sul tema dell'immigrazione per poi scrivere alcune brevi considerazioni che saltuariamente saranno verificate dall'ufficio delle esecuzioni penali del Tribunale di Venezia. 

Questa la pena inflitta a 4 veneti di Portogruaro che proprio sulla pagina Facebook "Sei di Portogruaro se" si erano lasciati andare a commenti feroci e razzisti sui richiedenti asilo. La vicenda raccontata da Ilaria Purassanta su "La nuova Venezia" è destinata a far discutere anche per via della violenza delle frasi postate dai quattro - 34 anni il più giovane e 56 il più anziano - un vero e proprio campionario di ferocia.

"Bisogna aiutarli, ne ospitiamo uno in ogni casa e li laviamo con la benzina e poi li asciughiamo col lanciafiamme e tutto è risolto", oppure: "Gente sporca, devono morire, se trovo uno di loro gli verso dell'acido di batterie così capiscono che non li vogliamo", per finire con: "Diamo fuoco al palazzo con loro dentro".

Offese razziste, condannati a far "i compiti a casa"

Oltre alle verifiche salutarie a cui saranno sottoposti, i quattro ora si vedono pesare sul groppone un processo che è si sospeso, ma spetterà ai giudici il prossimo Maggio valutare il ravvedimento convocando gli impitati in aula. Infine dovranno pagheranno 200 euro a titolo di risarcimento del danno e svolgeranno lavori di pubblica utilità per quattro ore la settimana. Solo allora, se dimostreranno di aver seguito le prescrizioni, la loro vicenda giudiziaria si potrà dire conclusa.

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