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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Torino

Pedofilo prosciolto per prescrizione: "Una vergogna tutta italiana"

Il Consiglio superiore della magistratura aprirà un fascicolo sul caso del violentatore prosciolto a Torino dopo un procedimento lungo venti anni. Il vicepresidente Legnini: "Inaccettabile"

ROMA - La vicenda del violentatore di una bambina di sette anni prosciolto a Torino per prescrizione dopo un procedimento lungo vent'anni arriva a Roma, al Consiglio Superiore della Magistratura che nei prossimi giorni aprirà una pratica sul caso. Il tema è stato introdotto in plenum dal vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, che ha definito "inaccettabile" l'esito di questo "gravissimo fatto di violenza carnale". 

LA DECISIONE DEL CSM - Il Csm, ha proseguito Legnini "non può rassegnarsi all'idea che un procedimento penale di quella gravità, che segna la vita delle persone, rimanga in attesa di fissazione per nove anni e che nessuno si curi di stabilire delle priorità nella trattazione dei procedimenti, pur consapevoli delle enormi difficoltà delle carenze del personale negli uffici giudiziari". Legnini ha quindi sottolineato la necessità di "fare un monitoraggio su queste situazioni, che per fortuna non sono diffuse, ma che minano la credibilità dell'intero sistema".

"INACCETTABILE ARRIVARE ALLA PRESCIZIONE" - Da parte sua, il presidente della prima commissione, Giuseppe Fanfani, ha annunciato di aver chiesto l'apertura di una pratica su questo "fatto di una gravità indicibile" avvenuta a Torino che verrà trattata venerdì nel corso del comitato di presidenza del Csm. Nel corso del dibattito in plenum, la consigliera laica Maria Elisabetta Casellati ha detto che è "inaccettabile che un reato così odioso ai danni di una bambina di 7 anni, possa concludersi con una prescrizione" e ha anche riferito che il pg della Cassazione, Pasquale Ciccolo, ha chiesto informazioni sulla vicenda di Torino.

"SERVE RIFORMA DEL PROCESSO PENALE - Per il primo presidente della Cassazione, Giovanni Canzio, il "Csm dovrebbe ribadire con forza che la riforma del processo penale in discussione, non è inutile e dannosa, ma di grandissima utilità proprio sul terreno della fiducia dei magistrati, perché incide sulla prescrizione, sull'organizzazione dei processi di appello e sul piano delle impugnazioni".

"UNA VERGOGNA" - Da parte sua, il consigliere togato, Antonio Ardituro, ha detto di "vergognarsi di essere parte di un sistema che ha determinato questa vicenda" pensando a "quella specifica persona che ha subìto questo oltraggio dalla macchina giudiziaria italiana". Probabilmente "sarebbe il caso che dal Csm arrivassero parole di scuse a questa persona, al suo difensore e alla sua famiglia".

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