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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Arezzo

Processo Banca Etruria: tutto rinviato al 12 ottobre

All'udienza preliminare al Tribunale di Arezzo, si sono costituite circa 2000 parti civili per il processo per il crack della Banca Etruria che vede 21 persone tra gli imputati. I danni che chiedono ammontano complessivamente a circa 1,5 milioni di euro

AREZZO - Questa mattina all'udienza preliminare innanzi al giudice per l'udienza preliminare Dr. Borracci del Tribunale di Arezzo, si sono costituite circa 2000 parti civili per il cosiddetto processo Banca Etruria

Il GUP sia per la mole di costituzioni che necessitano di esame da parte delle difese sia per la richiesta della Procura della Repubblica per altri 2 procedimenti di bancarotta che vedono imputati (in parte) gli stessi 21 odierni, ha rinviato il processo al 12 ottobre 2017.

Il processo riguarda i finanziamenti concessi e mai rientrati che secondo il procuratore della Repubblica Roberto Rossi portarono al crack della banca. Gli stessi nomi più altri venti vanno a formare il gruppo degli imputati indagati per la bancarotta bis ovvero sull’altro lotto di finanziamenti concessi e anche in questo caso mai rientrati. Tra i nomi quelli degli ex presidenti Giuseppe Fornasari e Lorenzo Rosi e di dirigenti. Le accuse variano dalla bancarotta fraudolenta a quella semplice. Alcuni degli imputati hanno reso dichiarazioni spontanee o prodotto memorie per chiarire la loro posizione.

Il Procuratore della Repubblica Roberto Rossi, che dirige il pool di magistrati che ha indagato su Banca Etruria, chiederà la riunificazione dei due fascicoli di inchiesta in modo da poter discutere l’intera vicenda in un unico procedimento

L’Associazione Confconsumatori si è costituita in proprio lamentando un danno diffuso in capo a tutti i risparmiatori italiani nonché per 153 associati. Si tratta di azionisti e titolari di obbligazioni subordinate; questi ultimi nonostante l’indennizzo forfettario lamentano sempre un danno economicamente apprezzabile. Circa 103 sono Toscani, dei quali 90 risiedono in Provincia di Grosseto. I restanti provengono da varie parti d’Italia tra cui, in particolare, oltre 25 risiedono in Emilia Romagna.

I danni che chiedono ammontano complessivamente a circa 1,5 milioni di euro.

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