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Venerdì, 19 Aprile 2024
Processo Eternit

Processo Eternit, l'avvocato di Schmidheiny: "Ecco perché nessuno investe in Italia"

Dopo la condanna a diciotto anni per il suo assistito, Astolfo Di Amato attacca: "All'epoca investì 75 miliardi di lire, non ne ha incassato nemmeno uno e ora viene considerato responsabile"

TORINO - Stephen Schmidheiny è stato condannato a diciotto anni di reclusione dalla Corte d'Appello di Torino nel processo Eternit. I reati contestati al milionario svizzero, proprietario della multinazionale dell'amianto che in Italia ha fatto tremila vittime, sono disastro doloso e omissione dolosa di misure antinfortunistiche. E, subito dopo la lettura della sentenza al Palagiustizia di Torino, il legale dell'imprenditore, Astolfo Di Amato, sembra non crederci.  

"Sono indignato, siamo in presenza di un'accusa che è cambiata ad inizio processo, poi è cambiata in primo grado e ancora è cambiata in appello - ha attaccato l'avvocato - Leggeremo le motivazioni per capire, ma la prima reazione è di sconcerto". Sconcerto, ma anche riflessioni, almeno discutibili. "A questo punto - ha detto il legale - chi verrà ad investire in Italia? Una persona che all'epoca investì 75 miliardi di lire e non ne ha incassato uno viene considerato responsabile". 

I guai per Schmidheiny, però, potrebbero non essere finiti. La procura, infatti, sta pensando di contestargli l'omicidio volontario nel filone Eternit bis, nel quale per il momento lo svizzero è accusato di omicidio colposo. L'avvocato non ha fatto previsioni e ha concluso: "Non ci meravigliamo più di nulla". 

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