rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Proteste

"Io non pago e non mi cancello": la protesta in selfie dei giovani avvocati

Social network tempestati di foto e hashtag: i giovani professionisti sul piede di guerra per i 4mila euro all'anno da pagare per rimanere nell'ordine

Una vera e propria rivolta sul web che ha coinvolto Facebook e Twitter: tutta colpa della Cassa Forense. Sono i giovani avvocati che hanno dato vita alla protesta, dopo che i "minimi obbligatori" da versare ogni anno per rimanere nell'albo professionale si sono alzati fino a 4mila euro. Tutto indipendentemente dal proprio reddito. Ecco perché i giovani professionisti sono sul piede di guerra: molto spesso loro non arrivano neppure a guadagnare quella cifra in un anno. Chi non versa si deve cancellare dall'albo professionale, dicendo addio alla professione

Protesta in selfie dei giovani avvocati | Foto da Twitter

Molti infatti sono gli avvocati che stanno lavorando a partita Iva e che hanno un reddito basso e medio. Non a caso a lanciare la mobilitazione #iononmicancello sono stati loro sotto il nome di "Mobilitazione generale degli avvocati" (mga). In cen­ti­naia stanno postando un «sel­fie» con lo slo­gan e il can­cel­letto per riba­dire la loro resi­stenza alla pres­sione con­tri­bu­tiva e pre­vi­den­ziale impos­si­bile da soste­nere in un momento di crisi violentissima.

Ma non solo: la pro­po­sta di Mga è pas­sare a regime con­tri­bu­tivo, eli­mi­nare i minimi e per chi è in pen­sione deve can­cel­larsi dall’albo e non svol­gere più la professione.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Io non pago e non mi cancello": la protesta in selfie dei giovani avvocati

Today è in caricamento