"Io non pago e non mi cancello": la protesta in selfie dei giovani avvocati
Social network tempestati di foto e hashtag: i giovani professionisti sul piede di guerra per i 4mila euro all'anno da pagare per rimanere nell'ordine
Una vera e propria rivolta sul web che ha coinvolto Facebook e Twitter: tutta colpa della Cassa Forense. Sono i giovani avvocati che hanno dato vita alla protesta, dopo che i "minimi obbligatori" da versare ogni anno per rimanere nell'albo professionale si sono alzati fino a 4mila euro. Tutto indipendentemente dal proprio reddito. Ecco perché i giovani professionisti sono sul piede di guerra: molto spesso loro non arrivano neppure a guadagnare quella cifra in un anno. Chi non versa si deve cancellare dall'albo professionale, dicendo addio alla professione.
Molti infatti sono gli avvocati che stanno lavorando a partita Iva e che hanno un reddito basso e medio. Non a caso a lanciare la mobilitazione #iononmicancello sono stati loro sotto il nome di "Mobilitazione generale degli avvocati" (mga). In centinaia stanno postando un «selfie» con lo slogan e il cancelletto per ribadire la loro resistenza alla pressione contributiva e previdenziale impossibile da sostenere in un momento di crisi violentissima.
Ma non solo: la proposta di Mga è passare a regime contributivo, eliminare i minimi e per chi è in pensione deve cancellarsi dall’albo e non svolgere più la professione.