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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ancora chiusa la raffineria a Gela: operai protestano, Eni conferma la riconversione

Giovedì vertice tra sindacati e Regione Siciliana. Milazzo: "Governo siciliano faccia sentire la sua voce a Roma". L'azienda del cane a sei zampe: attendiamo autorizzazioni entro febbraio per partire entro il primo trimestre 2016

Prosegue la mobilitazione degli operai della raffinerie di Gela, in corso da ieri, per scongiurare il rischio di chiusura definitiva dello stabilimento dell'Eni. I manifestanti stanno mettendo in atto dei blocchi stradali sulla statale Gela-Catania, all'altezza del centro direzionale Enimed, e sulla Gela-Licata. I presidi, organizzati dai confederali e dai sindacati del petrolchimico, sono una delle forme della mobilitazione generale avviata per protestare contro la mancata attuazione del protocollo sulla riconversione green della raffineria e per ottenere il via agli ammortizzatori sociali per il migliaio di addetti dell'indotto. E' proprio la verifica del protocollo, siglato a Roma lo scorso 6 novembre, sulla ristrutturazione dell'impianto gelese e la questione degli ammortizzatori, saranno al centro dell'incontro previsto a Palazzo d'Orleans, sede della Regione Siciliana domani.

"Era prevedibile che finisse così, l'Eni ha incassato la cambiale delle trivellazioni selvagge in Sicilia senza rispettare gli impegni presi nel 2014, che prevedevano la riconversione dello stabilimento di Gela in bioraffineria e le relative tutele occupazionali per i dipendenti. Crocetta ha svenduto la propria città e il futuro dei suoi concittadini", tuona Massimo Fundarò, segretario regionale siciliano di Sinistra ecologia e libertà Sicilia.

"Crocetta si muova, chieda con noi al governo Renzi di rispettare gli accordi stipulati a novembre al ministero dello Sviluppo economico. L'area di crisi complessa non può esistere solo sulla carta", ha affermato Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia.

La risposta dell'Eni non si è fatta attendere. In attesa di capire come andrà il vertice, l'azienda del cane a sei zampe ha deciso dire la sua e di rassicurare i lavoratori: la riconversione della raffineria da tradizionale a verde si farà. "L’avvio della costruzione della Green Refinery, in linea con il programma - spiega l'azienda - è previsto per il primo trimestre 2016 previe autorizzazioni che attendiamo entro febbraio di quest'anno a fronte di istanze presentate a luglio 2015 in anticipo di due mesi rispetto al programma". "Per quanto concerne il progetto di sviluppo offshore a gas di Argo e Cassiopea, Eni sta procedendo con le attività di ingegneria con l’utilizzo di 70 ingegneri locali. Questo progetto è stato ritardato in attesa di pronunciamento definitivo del Consiglio di Stato", continua Eni. "Gli impegni presi, con la firma del protocollo di Gela del 6 novembre 2014 - conclude la multinazionale - sono stati rispettati e le attività procedono in linea con quanto previsto", spiega la multinazionale. "Dalla firma dell’accordo  - continua - sono stati avviati 53 cantieri tra le attività di produzione, di manutenzione e di risanamento ambientale con un investimento pari a 200 milioni".


 

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