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Venerdì, 19 Aprile 2024
Proteste

Maltempo, pompieri contro il governo: "Non possiamo sempre piangere i morti"

Sciopero dei vigili del fuoco e protesta contro la legge di Stabilità sotto il ministero, negli stessi giorni dell'emergenza maltempo: "Il governo continua a tagliarci personale e mezzi e poi piange i morti delle alluvioni"

Erano pronti a scioperare contro l'approvazione della legge di Stabilità "una scure che si abbatte su tutti i lavoratori statali". Ma i vigili del fuoco hanno "il dente avvelenato" contro il governo: perché il tutto è successo nei giorni dell'emergenza maltempo che si è abbattuta sul centro-sud Italia. "Sono anni che denunciamo i tagli al personale e ai mezzi di soccorso: manca la prevenzione, è questo il problema". Secondo i rappresentati del sindacato di base Usb la manovra è l'ennesimo esempio di come il governo non vada in questa direzione: "Arriva per noi un futuro di tagli al personale e ai mezzi, così si vuole tutelare la sicurezza dei cittadini?". 

LEGGE DI STABILITA': COSA CAMBIA

All'assemblea nazionale davanti al ministero della Pubblica amministrazione sono arrivati da tutta Italia: il "dente avvelenato" lo hanno soprattutto quelli che arrivano dalle regioni alluvionate, Liguria, Campania e Lazio. "Siamo cittadini, lavoratori statali e ci occupiamo di soccorso. I provvedimenti presi dal governo negli ultimi anni ci danno una conferma: al governo la prevenzione non interessa. Se adesso non riusciamo a far fronte all'emergenza in futuro ci ritroveremo a scegliere chi far morire" ci dicono dalla piazza. 

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Da anni i vigili del fuoco denunciano il calo dello standard qualitativo del soccorso: "Gli automezzi non sono adeguati, le caserme cadono a pezzi, il personale è il più anziano d'Europa, come si legge nei dati forniti dal ministero degli Interni. Per i giovani non arriveranno le assunzioni" spiegano da Usb. Lo sciopero nazionale è stato indetto anche contro il riordino del Corpo nazionale, che prevede la chiusura di numerosi distaccamenti in tutto il paese. 

I pompieri protestano contro il governo | Foto Infophoto

Accanto a loro in piazza ci sono i lavoratori statali, che dopo l'assemblea hanno sfilato in corteo nel centro storico di Roma, arrivando fino a sotto Montecitorio. Le ragioni sono le stesse: sblocco delle assunzioni, stabilizzazioni dei precari, aumenti contrattuali e recupero dei servizi soppressi o esternalizzati. In vista della protesta il sindacato di base aveva chiesto un incontro con il ministro Marianna Madia: "A noi chiedono sacrifici ma loro al ministero non si fanno trovare. Quella di Renzi è una vera e propria provocazione: solo 300 milioni di euro per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego fermi dal 2009 equivalgono in media a 8 euro mensili lordi, un vero e proprio insulto" spiega Luigi Romagnoli, dell’esecutivo nazionale Usb. Quello che è appena iniziato si preannuncia già come un "autunno caldo" che porterà a una protesta "ancora più dura e determinata", assicurano dal sindacato. 

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