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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Quali sono le zone a rischio terremoto in Italia: la mappa

Dal sito "Io non rischio" della Protezione civile la mappa ad alta definizione che traccia il rischio di terremoti in Italia. "Attenzione, è solo un'analisi di tipo probabilistico, non si tratta di previsioni"

La sezione del sito "Io non rischio" della Protezione civile dedicata al rischio sismico permette di analizzare il territorio italiano in base alla sismicità recente (terremoti italiani dal 2005 al 2015 con magnitudo maggiore o uguale a 3.5), alla storia dei fenomeni che si sono verificati nei comuni teatro della campagna, alla pericolosità sismica e ai terremoti del passato con magnitudo stimata  maggiore o uguale a 5.0.

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La pericolosità sismica

Con pericolosità sismica si intende lo scuotimento del suolo atteso in un sito a causa di un terremoto. Essendo prevalentemente un’analisi di tipo probabilistico, si può definire un certo scuotimento solo associato alla probabilità di accadimento nel prossimo futuro. Non si tratta pertanto di previsione deterministica dei terremoti, obiettivo lungi dal poter essere raggiunto ancora in tutto il mondo, né del massimo terremoto possibile in un’area, in quanto il terremoto massimo ha comunque probabilità di verificarsi molto basse.

Scarica qui la mappa della pericolosità sismica ad alta definizione

Nel 2004 è stata rilasciata questa mappa della pericolosità sismica che fornisce un quadro delle aree più pericolose in Italia. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale (GdL MPS, 2004; rif. Ordinanza PCM del 28 aprile 2006, n. 3519, All. 1b) è espressa in termini di accelerazione orizzontale del suolo con probabilità di eccedenza del 10% in 50 anni, riferita a suoli rigidi (Vs30>800 m/s; cat. A, punto 3.2.1 del D.M. 14.09.2005). L’Ordinanza PCM n. 3519/2006 ha reso tale mappa uno strumento ufficiale di riferimento per il territorio nazionale.

Come si consulta la mappa della pericolosità sismica

I colori indicano i diversi valori di accelerazione del terreno che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la frequenza di terremoti più forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che non possano verificarsi.

Gli scuotimenti più forti, con valori delle accelerazioni del suolo superiori a 0.225 g (g = 9,81 m/s2, accelerazione di gravità), sono attesi in Calabria, Sicilia sud-orientale, Friuli-Venezia Giulia e lungo tutto l’Appennino centro-meridionale. Valori medi sono riferiti alla Penisola Salentina, lungo la costa tirrenica tra Toscana e Lazio, in Liguria, in gran parte della Pianura Padana e lungo l’intero Arco Alpino. La Sardegna è la regione meno pericolosa con valori di scuotimento atteso moderati.

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