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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Roberta Ragusa, confermata in appello la condanna a 20 anni per Antonio Logli

Dopo 7 ore in aula è arrivata la sentenza della Corte d'assise d'appello di Firenze. Confermati i 20 anni di reclusione per l'impiegato comunale, accusato di omicidio e distruzione di cadavere

Dopo sette lunghe ore di camera di consiglio, è arrivata la sentenza della Corte d'assise d'appello di Firenze, che ha confermato la condanna per Antonio Logli, accusato dell'omicidio della moglie Roberta Ragusa e della distruzione del suo cadavere. Logli era stato condannato a 20 anni di reclusione, pena confermata oggi dalla Corte d'assise. La lunghissima giornata processuale era iniziata stamattina dopo le ore 9 e ha trovato conclusione soltanto intorno alle 18. Adesso sarà la volta del ricorso in Cassazione da parte della difesa di Logli, impiegato comunale di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa.

La donna scomparve da Gello di San Giuliano, in provincia di Pisa, il 14 gennaio del 2012.

L'udienza è iniziata stamani, lunedì 14 maggio, dove si era interrotta lo scorso 28 marzo, cioè con l'intervento del secondo avvocato di Antonio, Saverio Sergiampietri, dopo la lunga esposizione del collega Roberto Cavani di quasi un mese fa. La Procura non ha voluto replicare, mentre lo hanno fatto le parti civili. E' seguito l'ultimo intervento di Cavani, con poi la camera di consiglio partita alle 11.30. Il verdetto negativo per Logli, certamente, sarà impugnato in Cassazione.

La condanna a 20 anni in primo grado

Logli era stato condannato in primo grado con rito abbreviato a vent'anni di reclusione nel 2016, con una sentenza emessa dal Tribunale di Pisa. Nelle motivazioni di quella sentenza, il giudice aveva definito Antonio Logli "un bugiardo", che "ha reiteratamente e pervicacemente tentato di mistificare la realtà fornendo in più occasioni una versione degli accadimenti non corrispondente al vero e spesso smentita dagli esiti investigativi", mentendo anche sulla profonda crisi che attraversava da tempo il suo matrimonio", sulla "relazione extraconiugale con Sara Calzolaio, iniziata nel 2004 e che ha riferito solo il 16 gennaio 2012, allorché la donna lo mise alle strette", e "ha mentito anche dopo avere rivelato la relazione, riferendo di avere effettuato una sola telefonata alla Calzolaio, quando in realtà ve ne sono state tre consecutive, l'ultima delle quali alle 00.18 di appena 28 secondi" nella notte in cui la moglie svanì nel nulla. La difesa di Logli, invece, aveva sempre chiesto l'assoluzione perché l'imputato non avrebbe commesso il fatto, e aveva presentato anche una memoria del figlio Daniele, a sostegno dell'innocenza del padre. Secondo la tesi dell'accusa, Roberta Ragusa aveva scoperto il marito al telefono con l'amante la sera in cui poi è scomparsa. Da lì ne sarebbe nato un litigio, sfociato poi nell'omicidio e nella distruzione del cadavere di lei. 

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