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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Assalto armato in gioielleria, marito e moglie in ostaggio: i banditi "traditi" dalla Fiat Uno

Individuati i due rapinatori che lo scorso 18 maggio scorso assaltarono la gioielleria Pelagatti di Segrate

Sono stati individuati i due rapinatori che lo scorso 18 maggio scorso assaltarono la gioielleria Pelagatti di Segrate (Milano) scappando con un bottino di circa 30mila euro. A otto mesi dai fatti i carabinieri hanno arrestato Domenico Tavano, 37 anni e Luigi Alamaro, di 29, entrambi con una sfilza di precedenti alle spalle.

I due, descritti come rapinatori esperti e consumati, arrivarono fuori dalla gioielleria a bordo di una Fiat Uno rubata, che avevano già usato nei giorni precedenti per effettuare alcuni sopralluoghi. 

Il primo a entrare era stato Tavano che aveva mostrato alla gioielliera, una donna di settanta anni, un bracciale di diamanti fingendo di doverlo aggiustare. Pochi attimi dopo aveva fatto irruzione il complice che aveva puntato la pistola contro la vittima e suo marito, un 76enne, spingendo entrambi nel retro del locale e lasciandoli li in ostaggio sotto la minaccia delle armi.

In pochi istanti, poi, Alamaro aveva arraffato tutti i gioielli possibili e i due erano scappati lasciando chiusi in uno stanzino marito e moglie, che erano stati liberati da un cliente entrato per caso in gioielleria.

Il video della rapina 

Traditi dal DNA

La prima svolta alle indagini è arrivata quando i militari hanno trovato la Fiat Uno dei rapinatori, che l'avevano abbandonata a Peschiera ed erano saliti su una Mercedes classe C prima di prendere il treno per fare immediato ritorno a Napoli, da dove erano partiti pochi giorni prima.

Nella vettura gli investigatori hanno repertato dei passamontagna e alcuni indumenti su cui erano presenti tracce di Dna, che i Ris hanno ricondotto proprio a Tavano e Alamaro, che aveva anche usato un tutore per nascondere un tatuaggio sul polso. Un'ulteriore conferma è poi arrivata dalle immagini del blitz registrate dalle telecamere di sorveglianza della gioielleria e dai riconoscimenti effettuati dalle vittime.

Le manette per i due sono scattate lunedì mattina: Alamaro, che vive a Giugliano, era già in carcere a Poggioreale, mentre Tavano - che risiede nel quartiere Stella - era ai domiciliari. I due infatti erano stati arrestati a gennaio scorso per una rapina messa a segno il 23 marzo a Follonica con lo stesso e identico modus operandi. Poco prima, secondo gli investigatori, avevano colpito anche a Pesaro. Poi erano arrivati nel Milanese, ma una Fiat Uno li ha traditi.

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