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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Renata Rapposelli, il giallo del cadavere: "Nella zona nessuna denuncia recente di scomparsa"

Il corpo ritrovato nella zona di Tolentino è della pittrice scomparsa lo scorso 9 ottobre?

La certezza, al momento, è una: il cadavere ritrovato venerdì 10 ottobre in una zona molto impervia in contrada Abbadia di Fiastra a Tolentino appartiene ad una donna. E' il corpo di Renata Rapposelli, la pittrice di 64 anni scomparsa dal 9 ottobre dopo avere incontrato, a casa loro a Giulianova, l'ex marito Giuseppe Santoleri e il figlio Simone? "Abbiamo ritrovato quel cadavere e lo abbiamo trasferito all'obitorio di Macerata per gli accertamenti necessari - dice al telefono Giuseppe Losito, comandante del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Tolentino -. Sarebbe più giusto parlare di 'resti di un corpo', perché era in avanzato stato di decomposizione".

Il militare non conferma le indiscrezioni apparse sui quotidiani secondo cui su quel corpo irriconoscibile - in buona parte ridotto allo stato scheletrico e martoriato dai rovi presenti nella scarpata in cui è stato rinvenuto - siano stati ritrovati una collana e un orologio da polso probabilmente riconducibili a Renata Rapposelli. "Nella zona - ammette però Losito - non ci sono state denunce recenti di persone scomparse e non ritrovate". La prudenza è d'obbligo, raccomandano gli investigatori. Sarà l'autopsia a fugare ogni dubbio. Si attendono gli esami del Dna che verranno eseguiti giovedì.

Le novità sul caso di Renata Rapposelli

Giuseppe Santoleri - ex marito della donna - e il figlio Simone sono entrambi indagati per concorso in omicidio e occultamento di cadavere. Il mistero della donna, che viveva da sola ad Ancona, comincia dal rientro da un viaggio a Giulianova: Renata Rapposelli sarebbe scomparsa dopo aver chiesto all’ex coniuge, che la stava riaccompagnando a casa, di lasciarla nei pressi del santuario di Loreto. Qui l'ex marito l'avrebbe lasciata, senza riaccompagnarla a casa, pare al culmine di un litigio. E quella sarebbe l'ultima volta che è stata vista. Ma è spuntata una testimone che apre una crepa nel racconto dei due indagati: "Renata – ha raccontato una donna alle telecamere di Quarto Grado - era in una farmacia di Tortoreto Lido il pomeriggio del 9. La ricordo bene. Ha comprato un farmaco di cui aveva assolutamente bisogno". Una testimonianza che smentisce il racconto di Simone e Pino Santoleri. Sul caso indaga la procura di Ancona, che ha delegato gli accertamenti ai carabinieri.

Gli interrogatori di padre e figlio

Simone Santoleri, figlio della pittrice, è stato convocato oggi dal magistrato della Procura di Ancona titolare dell’inchiesta, Andrea Laurino, per un interrogatorio. Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Non si è invece presentato all’interrogatorio Giuseppe Santoleri, ricoverato nell’ospedale di Atri per un'intossicazione da psicofarmaci. "Abbiamo prodotto la documentazione medica - ha spiegato l'avvocato Alessandro Angelozzi all'Ansa - per ottenere un rinvio".

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