A mezzogiorno puntuali i lavoratori Electrolux si sono presentati davanti a Palazzo Rinaldi, a Treviso e lo hanno fatto perché lì il neo premier aveva dato loro appuntamento. Invece Matteo ha disertato e si è recato in visita ad H-Farm a Roncade, incubatore di start-up nato con l’obiettivo di aiutare giovani imprenditori nel lancio delle loro iniziative basate su modelli di business innovativi nel settore internet.

Mentre il premier parlava con gli imprenditori i delegati e i lavoratori lo aspettavano, senza sapere che non sarebbe arrivato. “All’ultimo momento – racconta Paola Morandin, rsu Fiom dell’Electrolux di Susegana – ci hanno detto che l’incontro sarebbe saltato, ma non ci hanno dato una spiegazione".

L'obiettivo dell'incontro era quello di parlare degli ultimi aggiornamenti dalla fabbrica friulana, che ha deciso di non delocalizzare la produzione e ha presentato un un piano industriale con investimenti per 32 milioni di euro, 316 esuberi calcolati sullo schema delle 6 ore giornaliere più 2 di solidarietà e il taglio di 3 euro per ora lavorata. "Renzi ci ha fatto sapere che la questione Electrolux verrà affrontata in un tavolo nazionale a Roma la prossima settimana. Però a fine marzo ci scade la prima tranche dei contratti di solidarietà”.

Le fonti ufficiali giustificano la 'buca' di Renzi perché sulla vertenza Electrolux c'è un tavolo aperto al Ministero dello sviluppo economico. Motivo per cui in conferenza stampa il neo premier ha detto che “l'incontro coi lavoratrici e i lavoratori della Electrolux sarà fatto a Roma, con tutti gli stabilimenti non solo con quelli di qua. E' una vertenza che mi sta particolarmente a cuore". Ma nonostante il cruccio di Matteo, i lavoratori sono rimasti delusi.