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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Genova

Due ore e 50 scatoloni per raccogliere tutto: gli sfollati di Genova rientrano nelle case

Dopo il via libera arrivato da parte delle istituzioni locali, grazie ai dati positivi provenienti dai sensori di stabilità collocati sui due tronconi del viadotto, oggi sono previste le operazioni di rientro

Centoventi minuti e cinquanta scatoloni per ciascuna famiglia, da riempire con oggetti e beni. Due ore per raccogliere tutto ciò che di valore è rimasto negli appartamenti abbandonati dopo il crollo del Ponte Morandi. Oggi a Genova è il giorno dei rientri per gli sfollati della zona rossa. Fin dalla mattinata, accompagnati dai vigili del fuoco, i residenti dei palazzi più lontani dal Morandi di via Porro e via Fillak possono rientrare nei loro appartamenti, rimasti "congelati" alla mattina del 14 agosto 2018, e iniziare a raccogliere i loro effetti personali per quello che è diventato il trasloco più importante e sofferto della loro vita. Le operazioni coordinate dai vigili del fuoco, scrive GenovaToday, sono iniziate alle 9 del mattino, con circa un'ora di ritardo, a causa del forte vento che sta spazzando la città. Era fondamentale infatti, prima di dare il nulla osta, capire se le raffiche avrebbero potuto costituire un problema di sicurezza.

Genova, il piano di evacuazione in caso di necessità

"Ci siamo presi un po' di tempo per valutare l'impatto del vento sui sensori - spiega Sergio Gambino, consigliere comunale con delega alla Protezione Civile - ma insieme con i Vigili del Fuoco abbiamo capito che è un fattore che non incide sulla sicurezza delle operazioni". Dopo le 9, dunque, gli sfollati hanno iniziato a rientrare nelle loro case: gli accessi sono stati predisposti sia lato Brin (vicino al ponte di ferro) sia lato Sampierdarena. In caso di necessità - per esempio, per movimenti preoccupanti di quanto resta del Morandi - è già stato stabilito un piano di evacuazione: appena 240 secondi, 4 minuti, e la zona rossa verrebbe completamente liberata per evitare che il colosso di acciaio e calcestruzzo porti con sé altre vite oltre alle 43 già strappate.

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Gli sfollati hanno due ore a disposizione (negli appartamenti entreranno due persone per nucleo familiare) e il supporto dei vigili del fuoco per caricare la maggioranza degli scatoloni sulle gru allestite appositamente per movimentare pesi dall'alto. Gli scatoloni verranno quindi caricati su furgoni e trasferiti al Bic, dove verranno conservati in attesa che i proprietari vadano a riprenderli.

Si parte con sei palazzi, tenendo d'occhio il meteo, e si prosegue sino al cuore della zona rossa, gli edifici proprio sotto i tronconi del Morandi, sino ad aver completato tutti i rientri: la stima del Comune è di 13 giorni per i primi accessi, e di completarne anche eventuali secondi e terzi entro la metà di novembre, massimo inizio dicembre. E se per le autorità l'obiettivo è portare a termine le operazoni nel più breve tempo possibile e in totale sicurezza, per i residenti di via Fillak, via Porro e via del Campasso si tratta di un momento delicato e complesso da diversi punti di vista, non soltanto da quello logistico, ma anche da quello emozionale e psicologico.

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Genova, la protesta degli sfollati (FOTO ANSA)

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