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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Onu, sono 51 milioni i rifugiati nel mondo: "In fuga per la vita"

Dal 2012 sono aumentati di 6 milioni, a causa dei conflitti, in particolare quello siriano: "la pace è pericolosamente in deficit"

Un aumento del 13,3% dei rifugiati, richiedenti asilo e sfollati in tutto il mondo nel giro di un anno. Se nel 2012 erano 45 milioni, nel 2013 l'Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ne ha rilevati 51,2 milioni. Le cause sono riconducibili alla crisi (economica e ambientale) e ai conflitti, in particolare quello siriano. Antonio Guterres dell'Unhcr lo spiega nei particolari:

Questi dati ci dicono che la pace è pericolosamente in deficit nel mondo. Questi numeri sono possibili perché abbiamo osservato una moltiplicazione di nuove crisi, mentre allo stesso tempo le vecchie crisi non sembrano morire mai

Nello specifico dei 51,2 milioni, 16,7 sono effettimente rifugiati, 33,3 sfollati all'interno del proprio paese e quasi 1,2 milioni sono invece i richiedenti asilo. In base alla normativa del diritto intenazionale questi 'migranti forzati' hanno diritto a ricevere protezione, anche nel nostro Paese.

Rifugiati siriani in Libano | Foto da Infophoto



ROMA, CAPITALE DEI RIFUGIATI - Presentando i dati sulle attività socio-sanitarie realizzate tra luglio 2013 e giugno 2014 anche l'associazione Medici per i diritti umani (Medu) fa il punto sui rifugiati ma occupandosi soprattutto della Capitale e del nostro Paese.

In quell'anno il Camper per i diritti, l’unità mobile di assistenza socio-sanitaria di MEDU, ha fornito informazioni e orientamento a oltre mille persone senza dimora,  realizzato 804 visite  mediche a 635 pazienti di 42 nazionalità differenti. I medici e gli operatori di Medu hanno operato prevalentemente presso le stazioni di Termini e Ostiense, la tendopoli di Colle Oppio, la comunità-baraccopoli di Ponte Mammolo e il “Centro di prossimità” di Tor Marancia. Il 56% dei pazienti senza dimora visitati negli insediamenti informali era rappresentato da migranti forzati tra i quali il 43% era richiedente asilo o già titolare di protezione internazionale e il 13% era costituito da migranti che non avevano ancora presentato richiesta di protezione internazionale o erano in transito verso altri paesi europei.

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Ma in generale nel nostro Paese c'è da fronteggiare una vera e propria emergenza umanitaria, di cui la Capitale è solamente uno specchio. Tutto avviene nel canale di Sicilia, da dove passa un flusso importante di profughi provenienti dalle zone di guerra o da paesi soffocati da dittature:
 

I migranti forzati hanno diritto a ricevere protezione, ancor prima che in base al diritto internazionale e alla legge italiana, per un elementare principio di umanità. Dall’inizio del 2014, con l’operazione Mare Nostrum in corso, sono oltre cinquantamila i migranti giunti dalle coste del Nord Africa nell'Italia Meridionale e in particolare in Sicilia. E’ un dato evidente che questa umanità accomunata dal medesimo destino di violenze subite, sia nei luoghi da cui fugge sia durante il percorso per raggiungere l’Europa, ha pieno titolo a ricevere protezione da parte delle comunità internazionale, ed è altrettanto palese che all’interno di  questa umanità vi siano coloro la cui meta finale del viaggio è l’Italia e coloro che dal nostro territorio sono in transito verso altri paesi europei.Entrambi questi gruppi di persone hanno  diritto a ricevere l'assistenza e la protezione che le loro condizioni di sofferenza e vulnerabilità richiedono.

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