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Sabato, 20 Aprile 2024
Diritti Gay

Matteo, gay è ancora ok?: Renzi dimentica gli omosessuali (e le promesse)

Il premier non si presenta alla "Roma pride", la sfilata nella capitale per i diritti dei gay. E gli organizzatori gli ricordano le promesse fatte in campagna elettorale

ROMA - Erano in duecentomila, dicono gli organizzatori. C'erano bandiere, carri, pullman e musica. Una sfilata allegra e divertita per chiedere diritti e uguaglianza. Eppure nel caos festante è stato il silenzio di uno a far più rumore. Ieri, per la ventesima edizione del "Roma Pride", a dar manforte al mondo Lgbt c'erano "soltanto" il sindaco di Roma, Ignazio Marino, e l'habitué Nichi Vendola. Nessun esponente del governo né tanto meno l'attesissimo premier Matteo Renzi. 

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Il corteo ha attraversato le strade della capitale per richiamare l’attenzione sulla richiesta di riconoscimento dei diritti per tutti i cittadini e delle unioni civili e sulla necessità di combattere tutte le forme di discriminazione e di omofobia. E, a quel punto era diventato inevitabile, per chiedere a Renzi di rispettare le promesse fatte in campagna elettorale. Tanto che alla partenza della sfilata è comparso un cartonato del segretario Pd, mentre su Twitter già spopolava l'hashtag #matteometticilafaccia. 

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Gli organizzatori hanno tenuto a ringraziato Marino per la sua presenza, la prima di un sindaco dopo Rutelli vent’anni fa. "Sappiamo che è un momento storico - ha chiosato Andrea Maccarrone, portavoce del Roma Pride - è una grande gioia avere il sindaco Marino".

VIDEO | Tutte le promesse di Renzi non mantenute

Quindi, la tirata d'orecchie a Renzi, sulla falsa riga di un video "denuncia" già postato in rete alla vigilia del corteo, con il quale si ricordava al premier le promesse fatte in maniera di diritti civili durante la campagna elettorale e - denunciano gli organizzatori - finora non mantenute. Unioni civili, step child, legge contro omotransfobia e ius soli: "parole" rimaste sulla carta, "impegni disattesi" che sarebbero invece "indispensabili alla rinascita economica e civile del nostro Paese", spiegano.

E, per cristallizzare il tutto, gli stessi organizzatori hanno raccolto in un blob tutti gli interventi fatti dal presidente del Consiglio durante le primarie del Pd e subito prima di sostituire Enrico Letta al governo a favore di diritti civili. Promesse che, evidentemente, non sono state mantenute del tutto. 

"A quasi quattro mesi dal suo insediamento il governo non ha ancora assegnato una delega alle Pari opportunità - denunciano gli attivisti - e la ministra dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha annunciato per settembre la revisione delle linee guida per gli interventi contro omofobia e transfobia nelle scuole, assecondando le richieste restrittive e retrograde delle associazioni integraliste". Matteo, gay è ancora ok? 

"Roma pride": l'orgoglio gay in marcia nella capitale | Foto Ronchini

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