rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
NOZZE GAY

Nozze Gay, Roma sfida Alfano: Marino trascrive 16 matrimoni

Il primo cittadino di Roma ha trascritto sedici matrimoni gay contratti all'estero. Le prime a dirsi sì sono state Marilena e Laura. Ma Alfano avvisa tutti: "Marino ha firmato solo autografi"

ROMA - La sfida del sindaco Ignazio Marino al veto del ministro Angelino Alfano è ormai sulla carta. Sabato mattina in Campidoglio il primo cittadino della Capitale ha dato il via alla trascrizione nel registro cittadino dei matrimoni tra omosessuali contratti all’estero. Protagoniste sedici coppie di gay e lesbiche che si sono recate in Campidoglio, in una Sala della Protomoteca ‘blindata’ per i non invitati, che hanno visto trascrivere le proprie nozze tra gli applausi e la commozione dei presenti. 

LA PRIMA COPPIA - Le prime ad essere registrate come "moglie e moglie" sono state Marilena e Laura, insieme da diciotto anni e sposate a Barcellona dal 2009. "Stiamo insieme da diciotto anni” ci tengono a far sapere sorridenti, entrambe con un bambino in braccio. “Oggi è davvero una giornata di grandisisma civiltà e di rispetto per le nostre vite e la nostra famiglia. Una giornata storica”. 

IL SINDACO - Soddisfatto anche il sindaco Marino al centro per tutta la settimana di una serie di polemiche suscitate dal suo annuncio. "Oggi é una giornata speciale per queste coppie ma anche per Roma. Ora bisogna ancora fare tanta strada per fare in modo che questa giornata diventi normale” le parole con cui il sindaco ha aperto la cerimonia. "Crediamo fortemente che le persone siano state create uguali e debbano avere gli stessi diritti. A partire da quello che venga riconosciuto l'amore. Sappiamo che nel mondo ancora oggi ci sono Paesi dove questo diritto viene perseguitato addirittura con la pena di morte. Non è il caso dell'Italia ma dobbiamo fare ancora un percorso per fare in modo che le leggi garantiscano a tutti gli stessi diritti". 

ALFANO LO STRONCA - Ma se Marino esulta, Alfano schiuma di rabbia e stronca sul nascere l'iniziativa del sindaco. "Marino ha firmato trascrizioni per nozze gay. Ribadisco per l'attuale legge italiana ciò non è possibile. La firma di Marino non può sostituire la legge - ha commentato il ministro dell'Interno su Facebook - ha fatto il proprio autografo a queste rispettabilissime coppie". 

I POSSIBILI RICORSI - Sulla stessa lunghezza d'onda di Alfano probabilmente il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro che nei giorni scorsi aveva chiesto al primo cittadino un passo indietro pena l'annullamento della procedura. "Difenderò certamente la mia posizione con i pareri legali. Ritengo ci siano momenti in cui bisogna fare un passo in avanti per dare un esempio alla società" ha detto il sindaco al termine della cerimonia. "Cosa succederà se il prefetto annullerà?" ha poi aggiunto. "Farò quello che indica la legge, ma chiederò un parere legale per comprendere la legittimità di un eventuale annullamento da parte del prefetto. Io faccio il mio lavoro e difendo da sindaco i diritti dei cittadini. Il prefetto, naturalmente, ha tutto il diritto di opporsi a queste dichiarazioni d'amore". 

LA PROTESTA - In contemporanea con la cerimonia, fuori da palazzo Senatorio, prima in fondo alla scalinata poi nella piazza del Campidoglio, un gruppo di esponenti di nuovo centrodestra ha manifestato contro la decisione del sindaco. "No alle unioni civili", "Marino via da Roma" e "Le famiglie non arrivano a fine mese e loro pensano ai matrimoni gay", hanno protestato i presenti. Tra loro anche l’ex eurodeputata Roberta Angelilli, la deputata Barbara Saltamartini e il capogruppo in Campidoglio Roberto Cantiani. Inevitabile lo scontro verbale tra i rappresentanti di centrodestra con un gruppo di persone favorevole ai matrimoni gay.  

MANIFESTAZIONE A FAVORE - In Campidoglio anche il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo, che ha esposto un cartello per sostenere la campagna #DimettiamoAlfano. L'iniziativa, partita nei giorni scorsi sui social network, chiede le dimissioni di Angelino Alfano, dopo la circolare ai prefetti per annullare le trascrizioni dei matrimoni gay. "Il Viminale non può essere un organo di polizia contro i gay e contro i sindaci" ha attaccato Marrazzo.

RABBIA DIOCESI - Di diverso avviso, evidentemente, la diocesi romana. "E' una scelta ideologica - si legge nell'editoriale del settimanale della diocesi di Roma - che certifica un affronto istituzionale senza precedenti basato su una "mistificazione sostenuta a livello mediatico e politico". (da RomaToday)

Roma, nozze gay in Campidoglio

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nozze Gay, Roma sfida Alfano: Marino trascrive 16 matrimoni

Today è in caricamento